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Gravidanza: i miti da sfatare

Quante storie, provenienti dalla cultura popolare, ci influenzano in uno dei momenti più delicati della nostra vita, la gravidanza. Molte persone non vogliono farsi anticipare dal ginecologo il sesso del nascituro, per poi tentare di indovinarlo dalla forma del pancione. Questa e tante altre credenze popolari sono state analizzate da esperti del settore, e come spesso accade in questi casi, si sono rivelate non corrispondenti alla realtà.

Probabilmente queste sono solo storielle che vengono tramandate da secoli di padre in figlio, e come molte storie, passando da una bocca all’altra, vengono in certi casi modificate, per poi prendere un’altra accezione diversa dall’originale. Fatto sta che le seguenti credenze sono state riviste e corrette dalla scienza moderna.

Proprio a cominciare dalla forma della pancia. Non è vero infatti che se il ventre è a punta avremo un maschietto, se invece si allarga sui fianchi ci sarà una femminuccia. La forma della pancia può variare a seconda dei muscoli addominali della donna e dai suoi ormoni, i quali permettono alle articolazioni pelviche di rilassarsi più o meno rispetto ad altre persone.

Un’altra credenza è che l’età della madre incida sulla salute del nascituro, ma non quella del padre. Questa leggenda è vera solo per metà. Infatti è vero che l’età della madre è fondamentale. Oltre i 40 anni infatti le gravidanze vengono considerate a rischio. Ma molto incide anche l’età del padre, la quale può modificare l’esposizione al rischio di malattie genetiche per il figlio.

E’ invece completamente falso che alzare pesi in gravidanza può causare il distacco della placenta. I medici sconsigliano questa pratica solo per una questione di salute della madre, in quanto, avendo già sotto pressione la schiena, potrebbero aggravare la loro situazione addossandole un ulteriore peso.

Ma ci sono anche delle leggende che, anche se non completamente, sono confermate. Ad esempio il collegamento bruciore di stomaco-figlio capellone è in un certo senso vero. Secondo uno studio su 64 gestanti, è stato rilevato che l’82% di quelle che accusavano bruciore di stomaco poi davano alla luce un figlio con molti capelli. La verità è che gli estrogeni causano un reflusso esofageo, che poi fa avvertire il bruciore, il quale incide molto sulla crescita dei capelli del feto.

Un’altra credenza confermata è che le donne che hanno maggior appetito danno alla luce un maschio. Questo è dovuto al fatto che il testosterone del nascituro richiede maggior cibo in quanto il peso dei figli maschi è mediamente superiore alle femmine. E questo ovviamente incide sull’appetito delle mamme.

[Fonte: Corriere della Sera]