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Cheratocono, nuova cura con la corrente elettrica

Il cheratocono è una patologia degenerativa dell’occhio che colpisce la cornea, modificandone la morfologia. Questa membrana trasparente, infatti, situata nella parte più esterna del globo oculare dalla forma a cupola si assottiglia e diventa distorta tanto da sviluppare una protuberanza a forma di cono. Ma è in arrivo una nuova tecnica tutta italiana per arrestare la malattia.

Il cheratocono colpisce 1 persona su 500, con un’incidenza maggiore tra i giovani, soprattutto adolescenti e bambini. Questa malattia, altamente invalidante, se non diagnosticata per tempo o non trattata adeguatamente può portare, dopo una lunga serie di visite, occhiali e lenti a contatto, al trapianto di cornea. Grazie ad un’innovativa tecnica, messa a punto da un team di ricercatori italiani, può essere curata in soli 15 minuti con un intervento ambulatoriale senza controindicazioni.

La nuova tecnica, che è efficace e assolutamente senza rischi per i pazienti, permette, se eseguita tempestivamente, di evitare il trapianto di cornea. Si tratta del cross linking corneale trans epiteliale mediante iontoforesi e consiste in una metodica rivoluzionaria di assorbimento del farmaco all’interno dei tessuti oculari mediante corrente elettrica a basso voltaggio. Come ha spiegato Alberto Bellone, oculista di Torino specializzato in chirurgia refrattiva e microchirurgia oculare:

È un intervento senza controindicazioni, indolore e ripetibile, che dura 14 minuti ed è realizzato ambulatorialmente. Si tratta del perfezionamento di un metodo di successo già ampiamente in uso, di cui però sono stati migliorati alcuni aspetti per ottenere un risultato davvero ottimale, tanto che può essere praticata anche sui bambini.

Sulla cornea, infatti, viene installata una sostanza (vitamina B2) che è trasportata all’interno del tessuto corneale tramite una corrente a basso voltaggio per 5 minuti. La novità consiste proprio nell’utilizzo della corrente elettrica, per la prima volta in un intervento medico, che permette di ottenere concentrazioni del farmaco molto elevate all’interno della cornea e un più rapido assorbimento.

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