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Expo, Manifesto sulla salute della donna

E’ stato presentato presso Expo 2015 a Milano il “Manifesto sulla salute della donna” un documento appositamente stilato per indicare al Sistema Sanitario Nazionale come imparare a prendersi cura delle esigenze specifiche della salute femminile.

Promotore del documento Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna il quale ha fatto il punto della situazione sulla salute femminile sia in presenza della sua presidente Francesca Marzagora che del presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Walter Ricciardi. Ben 12 punti dei quali si chiede in pratica la messa in atto di una medicina di genere nel prossimo triennio 2016-2018 al fine di orientare gli operatori sanitari ed i professionisti a prendere in maggiore considerazione quelle che sono le patologie tipiche che una donna può sperimentare ed al contempo rendere più sicuri molti protocolli che possono riguardarle.

Un esempio è caratterizzato dai punti nascita che devono essere resi più sicuri, ed ancora i consultori con i loro servizi in merito alla salute sessuale. La donna necessita di essere seguita adeguatamente in ogni momento della sua vita, vecchiaia compresa: ecco quindi il necessario focus sul declino cognitivo e sul dolore cronico e la tutela dell’anziano. Tra le richieste più interessanti e che potrebbero salvare tante donne anche l’istituzione di un codice rosa nei Pronto Soccorso per i casi di violenza.

Onda vuole puntare ad una tutela a 360° della salute della donna, occupandosi non solo di lotta ai tumori ed all’obesità ma anche alla depressione: essa colpisce le donne il doppio degli uomini. Come sottolinea il presidente dell’ISS:

Tutte le iniziative che sottolineano la necessità di approcciare in modo diverso la salute maschile e femminile sono contributi preziosi alla costruzione di una medicina moderna, che progetta una sanità che tiene conto delle differenze tra uomini e donne e promuove la qualità della vita: un obiettivo che non può essere disgiunto dagli interventi terapeutici.

Le differenze di genere devono quindi portare, anche secondo gli esperti, ad una medicina più completa e funzionale.

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