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Radioterapia stereotassica per carcinoma al polmone, pericolosa?

La radioterapia stereotassica utilizzata per la cura del carcinoma al polmone potrebbe rivelarsi pericolosa, aumentando il rischio di mortalità non correlato però al tumore. A rivelare questo dato è uno studio olandese presentato in occasione del 35esimo Congresso della Società Europea di Radioterapia e Oncologia (ESTRO).

Sollevando questo problema, i ricercatori presentano anche una possibile soluzione: implementare l’utilizzo di nuove tecniche radioterapiche che riducano la dose ricevuta dal cuore per salvaguardarlo e evitare l’avvento di altre malattie non strettamente collegate al carcinoma al polmone. In particolare lo studio olandese punta il dito contro la quantità a volte troppo elevate di radiazioni ricevute dal cuore quando il paziente si sottopone a radioterapia stereotassica. Con questo tipo di trattamento si somministra una elevata dose di radiazioni ai tumori con estrema accuratezza, minimizzando quindi l’esposizione dei tessuti circostanti. Solo che, stando ai risultati della ricerca presentata, le conseguenze sul cuore possono essere pesanti.

Particolarmente pericolose sarebbero da considerare le alte dosi di radiazioni all’atrio sinistro e alla vena cava superiore che drena il sangue venoso dalla testa, dal collo e dagli arti superiori verso il cuore: secondo gli studiosi olandesi in questi casi si registrerebbe un aumento della mortalità nel paziente, legata dunque a problemi relativi al sistema cardiocircolatorio e non strettamente al polmone colpito dalla malattia.

La dottoressa Barbara Stam del Netherlands Cancer Institute di Amsterdam, intervenendo al convegno, ha affermato:

Dal punto di vista clinico questo studio pone le basi per l’utilizzo di tecniche radioterapiche che risparmino al meglio il cuore. I prossimi studi chiariranno se sia possibile risparmiare tali strutture, se questo avvenga a scapito di altre strutture e se possa incrementare la sopravvivenza. Ulteriori ricerche in questo campo sono necessarie

Lo studio è stato effettuato su 565 pazienti affetti da carcinoma del polmone in stadio iniziale sottoposti a radioterapia stereotassica. Si è visto che l’incremento di rischio correlato alla dose di radiazioni ricevute fosse dell’1.5%.

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