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Medici, check up e consulti tramite Skype?

I medici pronti ad eseguire check up e consulti tramite Skype? Qui in Italia ancora no, salvo qualche iniziativa specifica relativa alla sessuologia ed alla psicologia. Ma in Inghilterra sì: i sanitari sembrano essere già pronti al nuovo modo di “operare”.

Non si tratta di un colpo di testa di qualche sindacato di medici ma del nuovo piano per la Sanità messo a punto dal Governo Cameron. E se ci pensate in qualche modo rende reale il concetto di assistenza sanitaria 24h. Scegliendo di affidarsi a strumenti come Skype, email e smartphone si consente al paziente di poter usufruire in qualsiasi momento del giorno e della notte del valido aiuto di un dottore, con una velocizzazione delle diagnosi e la possibilità di evitare spiacevoli conseguenze derivanti da un certo “lassismo” delle persone nel contattare il proprio medico di famiglia.

Si supera, in poche parole, il classico concetto di consulto online tipico della persona, con una consulenza specialistica di personale effettivamente preparato sulla materia. Ecco quindi che chi è impossibilitato a muoversi può ad ogni modo usufruire di una diagnosi e anche dei piccoli problemi di salute possono essere affrontati e risolti con il contatto di pochi minuti con il proprio medico. Questa iniziativa fa parte del “Challenge Fund” un piano sperimentale di 50 milioni di sterline messo a punto dagli esperti per modificare radicalmente quella che è l’assistenza sanitaria britannica.

La tecnologia in questo caso farà ponte tra i pazienti ed i medici al fine di migliorare il servizio generale di cure. Questo piano, va ad ogni modo specificato, è al momento in una fase pilota con un campione di circa 7 milioni di persone. Queste potranno interagire 7 giorni su 7, dalle 8 del mattino alle 8 di sera con il proprio medico di riferimento.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione del settore, inutile negarlo. Siamo fortemente curiosi, proprio per questo, di vedere come andrà e se sarà applicabile ipoteticamente anche nel nostro paese.

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