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OMS, di caldo si muore

Di caldo si muore. Ed anche di cambiamenti climatici e delle loro conseguenze. E’ questo il messaggio lanciato dall‘Organizzazione Mondiale della Sanità nel corso della Seconda Conferenza Globale sulla Salute e sul Clima, tenutasi a Parigi il 7 e l’8 luglio.

Le stime sono da lasciare senza fiato: almeno 250 mila i morti in più che possono essere registrati ogni anno. E tutte per cause legate al caldo: stress, malnutrizione infantile, malaria e diarrea. Ovviamente le popolazioni più povere sono anche quelle più vulnerabili ed al loro interno troviamo bambini e donne che per loro costituzione rischiano di sperimentare in modo più pesante le conseguenze di un calore ambientale eccessivo.  L’inquinamento atmosferico fa la sua parte, uccidendo per patologie polmonari e malattie correlate almeno 7 milioni di persone.

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità non è una situazione che può essere ancora ignorata. E Flavia Busteo, il vicedirettore generale dell’ufficio per la salute della famiglia, delle donne e dei bambini dell’OMS spiega:

Il peso delle malattie e delle morti causate dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento dell’aria non solo è tragico, ma anche evitabile. Stiamo lavorando con i governi e le comunità internazionali per contribuire al tentativo di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Monitoreremo attentamente i progressi, per tracciare e comunicare i risultati sulla salute e condividere quelle azioni che si traducono in vite salvate. In particolare le vite dei bambini, delle donne, degli anziani e della popolazione più povera e vulnerabile della società, maggiormente sofferente.

Combattere un eccessiva emissione della Co2 nell’aria è basilare per fare in modo tale che il buco nell’ozono non si ingrandisca e faccia aumentare l’effetto serra e l’innalzamento della temperatura terrestre.  E da questa catena di eventi che nasce la maggiorata sofferenza della popolazione. Essa, per tentare di limitare i danni derivanti dal caldo, dovrebbe provvedere a bere la giusta quantità di acqua (almeno 2 litri, N.d.R.) al fine di reintegrare i liquidi persi, evitare di uscire nelle ore più calde e mangiare cibi leggeri, freschi e pieni di vitamine e sali minerali.

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