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Privato e pubblico nel Servizio Sanitario Italiano

La spending review di Matteo Renzi passa anche per la Sanità Italiana. Il taglio è previsto di 4 miliardi, una cifra che desta non poche preoccupazioni. Il Fondo Sanitario Nazionale, infatti, già di per sé in crisi, sarà costretto a risparmiare ancora. Chi salverà la nostra Sanità? Una risposta arriva dal partenariato pubblico-privato, argomento affrontato oggi nell’ambito di un convegno presso la Camera dei Deputati a cui ha preso parte anche il Ministro Beatrice Lorenzin.

La conferenza è stata organizzata dal Laboratorio Liberale e dalla associazione Amici della Fondazione Einaudi in collaborazione con la Medical Line Consulting, la Biotest, l’Engineering e l’ISMETT-UPMC. La salute dei cittadini nelle strutture pubbliche è da sempre vista come un pesante fardello, una voce della spesa troppo spesso gestita male. Gli sprechi e la corruzione ne sono il massimo esempio. Tuttavia grazie alla normativa vigente già da tempo esiste la possibilità per le strutture sanitarie pubbliche di avvalersi di risorse esterne per l’adempimento degli obblighi di assistenza medica, attraverso la stipula di contratti in parntnership con imprese private. Il tutto a totale beneficio dei pazienti sul territorio.

Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli esempi virtuosi di outsourcing sanitario tra aziende pubbliche e private. Il partenariato, infatti, ha permesso non solo il contenimento dei costi, ma anche una migliore efficienza lì dove esistevano ad esempio carenze di organico o nel campo dell’assistenza e dell’home care. Il nuovo reparto di oncologia pediatrica a Roma presso il Policlinico Umberto I° di Roma e l’Ospedale San Giorgio di Cervia, che ha esternalizzato il servizio di radiologia sono solo alcuni dei casi di successo in questo senso.

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