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Salute, “medicina fai da te” a causa della crisi

Sempre più persone si affidano ad una medicina “fai da te” mettendo a repentaglio la propria salute. La causa di tutto ciò? La crisi economica che rende sempre più difficile sostenere per le famiglie i costi di visite specialistiche e check up periodici. Purtroppo è un trend che trova conferma da qualche anno a questa parte.

E, lo ammettiamo a malincuore, tutto ciò non ci sorprende, se pensiamo che quello della sanità è uno dei comparti più colpiti dai tagli che i governi di solito applicano.  E’ il Codacons, l’associazione dei consumatori, a lanciare l’allarme sottolineando come le stesse liste di attesa per gli esami specialistici contribuiscano fortemente a questo trend.

E’ stata condotta infatti una ricerca su un campione di circa 2500 persone e gli analisti si sono resi conto che al comparire dei primi sintomi di una qualsiasi patologia più o meno conosciuta, o al manifestarsi di un qualsiasi disturbo, il contattare un medico è priorità solo di poco più del 50% degli italiani. E con questo intendiamo il rivolgersi al proprio dottore, ad un ospedale ad un pronto soccorso. Per mancanza di tempo e soprattutto di denaro le persone si connettono in rete e consultano siti di medicina, con maggiore preferenza relativamente a quelli che offrono consulenze di personale sanitario. Talvolta si opta per chiedere consiglio ad un farmacista piuttosto che spendere soldi per delle visite di controllo. Commentano dall’associazione:

La pratica di cercare su internet la soluzione ai propri problemi di salute può essere pericolosissima perché in assenza di una visita specifica da parte di un medico, i sintomi possono peggiorare in tempi brevi con conseguenze anche gravi per la salute.

Su questo punto l’associazione ha pienamente ragione. Per quanto il web possa rappresentare un supporto per avere una idea, di certo non può prendere il posto di un medico in grado di eseguire una diagnosi. Le Istituzioni dovrebbero lavorare per far sì che il deficit economico non colpisca i propri cittadini nel loro bene più caro: la loro salute.

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