Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Cardiologia » Infarto, il servizio “Fast Track” per ridurre la mortalità

Infarto, il servizio “Fast Track” per ridurre la mortalità

In caso di infarto, il ritardo può essere un fattore di rischio. Il 30% dei decessi, infatti, avviene fuori dall’ospedale e entro 1 ora dalla comparsa dei sintomi. La tempestività dell’intervento, perciò, è fondamentale per ridurre la mortalità. La Divisione di Cardiologia dell’Istituto Clinico Città Studi di Milano ha messo a punto un servizio innovativo, che si chiama “Fast Track”, che consente di evitare ritardi inutili e dannosi, by-passando il pronto soccorso e trasportando il paziente direttamente in sala di emodinamica.

Le malattie cardiovascolari rappresentano ancora oggi la principale causa di morte nel nostro paese, responsabili del 44% di tutti i decessi. In particolare la cardiopatia ischemica è la prima causa di morte in Italia, responsabile del 30% di tutte le morti, mentre gli accidenti cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo i tumori.

Esiste un fattore, spesso trascurato, che ha un ruolo determinate nelle malattie cardiovascolari, ed è il tempo. Circa il 30% dei decessi imputabili a infarto avviene fuori ospedale, ed è causato da arresto cardiaco, evento che avviene tipicamente entro la prima ora dall’esordio dei sintomi. In questi casi, la vittima spesso non viene adeguatamente soccorsa andando incontro alla morte.

Come ha spiegato Michele Bianchi, primario della Divisione di Cardiologia presso l’Istituto Clinico Città Studi di Milano:

Da questi dati è evidente che per ridurre la mortalità globale il trattamento del paziente con infarto miocardico deve avvenire il prima possibile. In termini di sopravvivenza, il ritardo nelle cure deve considerarsi un vero e proprio fattore di rischio.

Per questa ragione, La divisione di cardiologia dell’Istituto Clinico Città Studi, in collaborazione con il DEA (Dipartimento di Emergenza e Accettazione), ha attivato il sistema “Fast Track”, che appunto permette di evitare inutili ritardi e intervenire sul paziente in modo tempestivo. Il suo funzionamento è molto semplice, in caso di segnalazione del 118 dell’arrivo di un paziente con sicuro IMA, il Pronto Soccorso, così come la parte burocratica e sanitaria di accoglienza, vengono saltati e il paziente viene portato direttamente nel reparto di emodinamica.

In caso invece il paziente si presenti spontaneamente in Pronto Soccorso con dolore toracico, viene effettuato subito rapido triage con immediata esecuzione di elettrocardiogramma e, visionato il tracciato, il paziente viene inviato immediatamente in sala di emodinamica per eseguire l’angioplastica primaria.

Per assicurare il perfetto funzionamento del “Fast Track”, la Divisione di Cardiologia dell’ICCS garantisce la presenza di un cardiologo emodinamista e di personale infermieristico di sala tutti i giorni feriali, e l’intervento entro 30 minuti dall’allerta del 118 nel corso della notte e nei giorni festivi. Ciò significa un trattamento immediato del paziente nelle fase diurna e in prima serata, affiancato da un tempestivo trattamento notturno e festivo, con l’arrivo dei medici pressoché contemporaneo al paziente.

Via|Istituto Clinico Città Studi – ICCS; Photo Credit|ThinkStock