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Contro diabete e obesità il dispositivo Endobarrier

Il diabete di tipo 2 (la forma che interessa circa il 90% delle persone diabetiche) è una delle prime complicanze legate all’obesità.  Non a caso l’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) ha coniato il neologismo “diabesità”. Per combattere queste due patologie spesso correlate arriva anche in Italia il dispositivo Endobarrier, fino ad oggi sperimentato con successo nei migliori centri medici europei, che produce gli stessi effetti dell’intervento chirurgico di bypass gastrico.

Per la prima volta in Italia l’Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo ha impiantato il dispositivo per via endoscopica su una donna di 42 anni. Questa nuova tecnica, che mira a ridurre l’assorbimento di cibo e modificare la produzione di insulina, presenta diversi vantaggi. Si tratta, infatti, di una procedura meno invasiva, che non prevede l’utilizzo della chirurgia e consente al paziente di lasciare l’ospedale entro 48 ore e soprattutto reversibile. Inoltre è meno costosa rispetto alla chirurgia bariatrica.

Come viene impiantato il dispositivo Endobarrier? Un tubo impermeabile e flessibile viene fissato al bulbo duodenale tramite un’ancora rimovibile. I medici fanno scivolare una sorta di “guscio protettivo” attraverso la bocca del paziente tramite endoscopio e il dispositivo, una volta inserito nel duodeno, crea una barriera tra il cibo e la mucosa intestinale. Il dispositivo può restare in sede fino a 12 mesi, poi viene rimosso. I pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento saranno costantemente seguiti con visite di controllo trimestrali da un’équipe multi-disciplinare di Ismett formata da diabetologo, nutrizionista, gastroenterologo, psicologo clinico e cardiologo.

I risultati preliminari degli studi avviati negli altri Paesi europei lasciano ben sperare. Dimostrano, infatti, una perdita di peso superiore al 40% e la remissione clinica del diabete di tipo 2 con un notevole miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti sottoposti a questo tipo di trattamento.

Via| ISMETT – Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione; Photo Credit| Thinkstock