Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Diabetologia » Glicemia alta: valori, sintomi, rischi e cosa mangiare

Glicemia alta: valori, sintomi, rischi e cosa mangiare

 La glicemia alta o iperglicemia è una condizione pericolosa in cui le concentrazioni di zucchero (glucosio) nel sangue superano i livelli medi ottimali. La condizione contraria è invece l’ipoglicemia. Il glucosio è una preziosa fonte di energia per tutte le cellule dell’organismo ed arriva a queste trasportato dal sangue. Essenzialmente il glucosio viene originato dagli alimenti che si assumono, ma in parte è prodotto anche dall’organismo, nel fegato e nei muscoli.

Glicemia alta: il ruolo dell’insulina

Fisiologicamente, l’organismo umano è dotato di un sistema di autoregolamentazione che consente di mantenere costante i livelli di glicemia nell’arco dell’intera giornata: questo grazie soprattutto a determinati ormoni in grado di aumentare o diminuire le concentrazioni di glucosio nel sangue a seconda dell’occorrenza. Tra questi, un’importanza determinante è data dall’insulina (ormone prodotto dal pancreas) che è un ipoglicemizzante, cioè ha lo scopo di favorire la penetrazione di glucosio nelle cellule e dunque di abbassarne la concentrazione a livello ematico. Quando questo meccanismo si inceppa si arriva alla glicemia alta e dunque al diabete. In particolare quando l’organismo smette di produrre insulina (ad esempio) si ha il diabete di tipo 1, se invece non funziona adeguatamente si manifesta il diabete di tipo 2.

I valori della glicemia alta

I livelli di glucosio nel sangue variano costantemente per tutto il giorno. Di base una persona sana dovrebbe avere a digiuno tra i 65 ed i 110 mg /dL di glucosio nel sangue; a partire dai 90-130 mg /dL di glucosio occorre prestare attenzione perché la glicemia alta è rischiosa anche se non si ha il diabete. Dopo i pasti non bisogna invece avere valori glicemici superiori ai 180 mg/dL (entro una – due ore). Gli adolescenti e gli adulti affetti da diabete devono mantenere la loro glicemia prima dei pasti entro gli 80-150 mg/dL, ma sempre è opportuno rivolgersi ad un medico specialista per comprendere quale è il proprio valore della glicemia ottimale.

I rischi della glicemia alta (iperglicemia)

Quando la concentrazione di glucosio nel sangue si mantiene alta per troppe ore si può andare incontro a disidratazione e ad altre conseguenze correlate gravi. Anche una iperglicemia lieve, se protratta nel tempo perché non diagnosticata può danneggiare l’organismo: i reni, il cervello, le arterie. In caso di glicemia alta è importante anche controllare la presenza di chetoni nelle urine: in caso positivo è importante rivolgersi immediatamente ad un medico, il rischio è di incappare in una condizione nota come chetoacidosi diabetica o coma diabetico, che può essere pericoloso per la vita. Se la glicemia è costantemente alta per più giorni o settimane (oltre i 165 mg/dL) si è probabilmente in presenza di diabete ed occorre attivarsi per una cura.

I sintomi della glicemia alta

La glicemia alta (e dunque il diabete) si scoprono troppo spesso con dei semplici esami di routine. Non si presta mai attenzione ai sintomi, perché probabilmente non si conoscono. Ma quali sono? Sappiamo che la glicemia alta è il sintomo più importante del diabete, ma di per se stessa, l’iperglicemia può anche non dare segni specifici della propria esistenza: è una condizione spesso silente. Laddove invece si manifestano dei sintomi, questi possono essere:

  • Secchezza delle fauci e sete
  • Minzione (pipì) frequente, anche di notte
  • Visione sfocata
  • Pelle secca e pruriginosa
  • Stanchezza e sonnolenza costanti
  • Perdita di peso non spiegata /e o aumento dell’appetito

Se l’iperglicemia è costante i sintomi si fanno più gravi e sono quelli della disidratazione, ovvero difficoltà di respirazione, vertigini, stato confusionale e svenimenti, fino addirittura al temuto coma.  La glicemia alta, come pure il diabete non è una condizione tipica di una determinata età: può colpire anche i bambini oltre che gli adulti e gli anziani. E’ dunque importante fare sempre caso a questi sintomi, (soprattutto i primi, più comuni e quotidiani) ed è sempre consigliato fare un check –up almeno una volta l’anno, con tutti gli esami del sangue e delle urine di routine.

Cosa mangiare con la glicemia alta

Essendo il glucosio essenzialmente introdotto nell’organismo con i cibi, il primo passo da fare per controllare la glicemia alta è sicuramente quello di optare per la giusta alimentazione che in generale deve aggirarsi tra le 1500 e le 1900 Kcal al giorno derivate essenzialmente da fibre (a foglia verde), ortaggi e frutta fresca (con moderazione perché zuccherina). Da limitare nelle quantità, ma non cancellare del tutto i carboidrati. E’ vero infatti che questi sono maggiormente responsabili delle quantità di glucosio che si assumono, ma il loro indice glicemico può variare per molti fattori, come la cottura stessa: il pane e la pasta inoltre sono carboidrati complessi e dunque seppur con un alto indice glicemico, non danno un picco, ma rilasciano con gradualità lo zucchero nel sangue. Ogni dieta va comunque vista nello specifico con un medico specialista.

Fonte: American Diabete Association

Foto: Thinkstock