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Ipogonadismo. Definizione e sintomi

Definizione di ipogonadismo

Con il termine ipogonadismo si indica l’insufficiente produzione di ormoni da parte delle ghiandole sessuali (le gonadi appunto) tanto maschili (testicoli), quanto femminili (ovaie). Si stima che il disturbo colpisca il 6% degli uomini adulti.

Conseguenze dell’ipogonadismo nell’uomo

L’ipogonadismo maschile causa un deficit di testosterone e degli altri ormoni androgeni con conseguenze sullo sviluppo sessuale e fisico.

Può determinare riduzione della fertilità o infertilità, riduzione del desiderio sessuale, tono dell’umore basso, peluria rada, anemia, ridotto sviluppo osseo o muscolare (la gravità dei sintomi varia in funzione dell’epoca di insorgenza del disturbo) con conseguente riduzione di energia.

Ipogonadismo maschile: le possibili cause

L’ipogonadismo nell’uomo può insorgere a causa di anomalie genetiche (la Sindrome di Klineferter è una delle cause più comuni di ipogonadismo nell’uomo) o congenite (criptorchidismo), infezioni (meningite, parotite, sifilide) e patologie ipofisarie, ma appare correlato anche all’avanzare dell’età (spesso il sintomo più evidente in questi casi è rappresentato dal calo del desiderio sessuale) e all’azione di agenti tossici e/o radianti (chemioterapia, radioterapia).

Conseguenze dell’ipogonadismo nelle donne

Nella donna l’ipogonadismo determina amenorrea (assenza delle mestruazioni), irregolarità nel ciclo mestruale, infertilità, caratteri sessuali secondari poco marcati.

Ipogonadismo femminile: le possibili cause

Anche in questo caso l’ipogonadismo può avere cause genetiche (Sindrome di Turner) o congenite (malformazioni dell’apparato genitale) o può essere determinato da patologie ipofisarie (ipopituitarismo, tumori, iperprolattinemia), policistosi ovarica, tumori ovarici e surrenali.

Terapia dell’ipogonadismo maschile e femminile

Oltre al trattamento, laddove possibile, delle patologie alla base del disturbo, la cura dell’ipogonadismo si basa sulla terapia ormonale:

La terapia indicata per l’ipogonadismo maschile consiste nella somministrazione di testosterone, mediante la quale è possibile il recupero e il mantenimento dei caratteri fisici tipicamente virili, mentre i problemi di infertilità vengono in genere affrontati attraverso il ricorso alle gonadotropine.

Nella donna l’ipogonadismo viene curato attraverso la terapia ormonale a base di estrogeni e progestrinici, ma anche gonadotropine.