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Ebola, cresce l’epidemia. E l’Oms dov’è?

L’epidemia di ebola continua ad espandersi in Africa. I contagiati sono arrivati a 891 con ben 543 vittime, ma sembra che l’Organizzazione mondiale della Sanità pur osservando e tenendo sotto controllo la situazione, non sia intenzionata a lanciare ancora un’allerta a gran voce.

Quello che si nota è che per qualsiasi tipo di influenza l’Organizzazione mondiale della Sanità sottolinea immediatamente il pericolo pandemia mentre per la febbre emorragica causata dal virus dell’ebola ancora un vero allarme non è stato lanciato. Non si tratta di polemica sterile, ma di una constatazione di fatto: la malattia si sta man mano diffondendo in diversi stati africani, ormai non si trova solo in Guinea. Medici Senza Frontiere ha già mostrato il suo disappunto per la mancanza di sostegno da parte della comunità internazionale. Le sue risorse stanno per esaurirsi e vi è il bisogno perlomeno di proteggere gli altri paesi dal contagio. Si è pensato ad alzare i controlli a livello aereo, ma non si è pensato a controllare che il virus non si espandesse via mare. Spiegano da Medici senza Frontiere:

Pensavamo di aver già raggiunto il picco. In realtà siamo arrivati a quasi 900 casi confermati e più di 500 vittime. La situazione non ha precedenti. In alcune zone del Paese siamo riusciti a contenere il contagio, ma in altre abbiamo ancora un tasso di mortalità dell’80%. Una cosa è sicura: l’epidemia andrà ancora avanti per alcuni mesi.

Il virus dell’ebola rilevato nell’area africana appartiene ad un ceppo che ha quasi una mortalità del 90% dei contagiati e non esistono né un vaccino, né una cura che possano contrastarlo. Si deve tentare di arginare la diffusione ed aiutare il sistema immunitario della persona colpita ad eliminare l’infezione. Uno dei problemi dell’epidemia di ebola in atto in Africa non consiste solo nella mancanza di un allarme internazionale serio ma anche nella diffidenza che la popolazione nutre nei confronti dei medici stranieri. Se non si riesce ad attuare una strategia di controllo dei contagi, come si può pensare di fermare la malattia?

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