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Ebola, Oms presenta piano di emergenza

L’Organizzazione Mondiale della Sanità fa oggi il punto della situazione sull’epidemia di Ebola che sta mettendo in ginocchio la Liberia, la Guinea ed il Sierra Leone, presentando un piano di emergenza per il suo contrasto.
Si tratta essenzialmente di un approccio che prevede l’invio di maggiori forze nel paese ed un più ampio rispetto delle norme igienico-sanitarie al fine di limitare al minimo i contagi da ebola che, lo sottolineiamo ancora, avvengono per scambio di fluidi corporei. Nell’ultima settimana sono state più di 100 le persone che negli stati colpiti sono risultate malate e circa 40 i morti. Per questo, per prevenire un espandersi ulteriore del virus, l’Organizzazione mondiale della Sanità sta richiedendo il supporto di medici, infermieri, epidemiologi, coordinatori e personale che sappia gestire le emergenze sia a livello organizzativo che sociale. Vi è bisogno di coordinare gli sforzi, tenendo comunque traccia di quello che si sta facendo e di quello che si deve fare per fermare il virus dell’ebola.

In un momento nel quale, ricordiamolo, la più grande paura di tutto il mondo è quella dell’espandersi mondiale di un contagio. Gli Stati Uniti e diversi altri stati hanno in sperimentazione cure e sieri, ma non sono quasi nessuno arrivato allo stadio di un possibile trial clinico: si tratta di un salto nel buio. E l’ipotesi di un’epidemia spaventa la popolazione di ogni paese. Proprio oggi l’OMS si è nuovamente riunito per coordinare i nuovi aiuti giunti da tutto il mondo: l’appello lanciato agli stati più fortunati non è rimasto inascoltato. E questo è un bene, visto che per le strade della Liberia in particolare, alcune persone morte per via dell’ebola sono state lasciate in strada e non spostate in luoghi più consoni, come riporta il Daily Mail per la paura di eventuali contagi.

Vi è la necessità di prevenire nuovi contagi e questo può avvenire solo con la giusta informazione e con gli aiuti necessari. Vi deve essere personale adeguatamente preparato che insegni alla popolazione come difendersi per tenere bassa la diffusione del virus.

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