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Sbattuto la testa? La cura è nell’alcool

Può sembrare strano, ma l’alcool potrà un giorno essere somministrato a persone con lesioni cerebrali per aiutarli a guarire. L’idea è emersa da uno studio effettuato su 38.000 persone con ferite alla testa, che sono state trovate con alte quantità di alcool nel sangue. Ebbene, queste persone avevano una maggiore probabilità di sopravvivere: per ogni 100 individui che sono morti quando erano sobri, solo 88 erano i morti “ubriachi”.

La scoperta solleva la possibilità intrigante che la somministrazione dell’etanolo a pazienti con lesioni cerebrali potrà migliorare i risultati della guarigione

concludono gli investigatori. Il ricercatore Ali Salim del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles ha detto di sperare che un esperimento possa essere tentato, ma sono necessarie maggiori informazioni prima.

Abbiamo bisogno di una migliore comprensione del meccanismo esatto, della dose appropriata e dei tempi specifici di trattamento prima che si possano avviare sperimentazioni cliniche.

Salim ha affermato che diversi studi hanno rivelato simili effetti benefici, mentre altri vanno in controtendenza. Gli esperimenti sugli animali, nel frattempo, suggeriscono che dosi relativamente basse di alcool proteggono il cervello dai danni, ma alte dosi aumentano il rischio di morte. Più ricerca è necessaria anche per stabilire in che modo l’alcool protegge il cervello, ma Salim dice che può funzionare per incrementare la quantità di adrenalina che raggiunge il cervello, la quale riduce l’infiammazione.

Nonostante potenzialmente una certa quantità di alcool potrebbe aiutare i pazienti a sopravvivere ad una lesione cerebrale, Salim ha sottolineato che esso è la causa per la metà di tutti i casi di infortunio.

L’alcool è e sarà sempre continuerà ad essere cattivo, in quanto contribuisce ad oltre il 40% dei decessi in automobile.

Lo studio ha anche rilevato che i bevitori hanno sofferto complicazioni più gravi rispetto ai non bevitori, anche se il tasso di sopravvivenza globale è stato superiore. David Hovda, direttore del Brain Injury Research Center presso l’Università della California a Los Angeles, ha convenuto che sono necessarie ulteriori ricerche prima che uno studio clinico possa avere luogo, perché i meccanismi di azione che coinvolgono la neurobiologia delle lesioni cerebrali traumatiche hanno diverse scadenze e profili regionali che renderebbero la terapia con l’etanolo difficile da gestire in modo corretto.

Hovda sottolinea anche che le lesioni cerebrali possono essere molto diverse, in modo che l’etanolo potrebbe funzionare per alcuni ma non per altri. Insomma, l’alcool per fini terapeutici ha ancora tanta strada da compiere.

[Fonte: Newscientist]