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Carcinoma lobulare pleomorfo, prognosi

Richiesta di Consulto Medico
Buona sera, 47 anni , in stato premenopausale, sono stata operata un mese fa con mastectomia nipple sparing sx per carcinoma lobulare pleomorfo alla mammella . L’istologico mi preoccupa moltissimo in quanto e’ un G3 con KI67 31% , dimensioni cm.1,7. Fattori a mio favore sono 2 linfonodi sentinella e 1 di primo livello esenti da metastasi, assenza di Herb2 e positivita’ sia a estrogeni che progesterone al 95%, invasione vascolare assente. La terapia proposta e’ Decapetyl o analoghi + examestane per 5 anni. Dovrei inoltre iniziare un protocollo sperimentale con 8 somministrazioni (2 al mese) di Caelyx. Vorrei un parere sulla prognosi e il rischio di recidive a distanza e di quanto si abbatterebbe quest’ultimo con questa terapia. Inoltre essendo un lobulare sarebbe conveniente fare masteectomia anche dx per eliminare il rischio di recidiva controlaterale? Ringrazio per l’attenzione.

Specializzazione Oncologia
Tipo di Problema carcinoma lobulare pleomorfo prognosi?
Risponde il dott. Carlo Pastore oncologo e chemioterapista, consulente per l’area oncologica e per l‘ipertermia capacitiva per l’Hilu Medical Center (Marbella, Spagna) e presso il Centro di Medicina Integrativa in Malaga (Spagna), nonché responsabile della divisione di oncologia medica ed ipertermia oncologica della Casa di Cura Villa Salaria in Roma, membro dell’ESHO (European Society for Hyperthermic Oncology). Per contatti www.ipertermiaitalia.it

 

Gentile Signora,

direi che la terapia proposta è globalmente idonea ed abbatte in modo significativo il rischio. G3 e Ki67 31% sono ben bilanciati dal resto dei fattori prognostici globalmente favorevoli. Programmerei videat chirurgico per il seno controlaterale.

Cari saluti ed un grande in bocca al lupo per tutto

Dott. Carlo Pastore, oncologo – www.ipertermiaitalia.it

 

 

Statistiche sulla prognosi del carcinoma lobulare

La prognosi di un tumore è sempre “relativa” in quanto alla sopravvivenza a tale malattia concorrono numerosi fattori tra cui l’età del paziente, la tipologia del cancro, recettori, e soprattutto la stadiazione. Per questo motivo si può parlare solo di statistiche prognostiche e non di certezze. Fondamentale è sempre e comunque la diagnosi precoce: ovvero prima si individua una neoplasia e maggiore è la possibilità di guarirne con gli adeguati trattamenti. Un esempio ne è proprio il tumore al seno nelle sue forme, per le quali sono stati messi a punto anche numerosi protocolli terapeutici mirati a “personalizzare” la cura.  Anche nello specifico, per ciò che riguarda ad esempio il carcinoma lobulare infiltrante la prognosi è legata allo stadio in cui viene diagnosticato. Se preso all’inizio la sopravvivenza a cinque anni in caso di trattamento supera il 90%, , mentre se sono già stati colpiti i linfonodi la possibilità si abbassa al 75%.

 

 

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Foto: Thinkstock