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Trastuzumab, vizi e virtù del farmaco anticancro

Il trastuzumab , farmaco a bersaglio molecolare messo a punto di recente per la cura di del cancro è efficace ma può aumentare il rischio di problemi al cuore. E’ quello che è emerso dall’ultimo congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Cardioncologia.

Questo non significa che il medicinale non debba essere utilizzato, quanto che debba essere trovata una terapia complementare che possa abbassare il rischio che le donne ammalate di tumore al seno possano fortunatamente ritrovarsi libere dal cancro ma messe in difficoltà dallo scompenso cardiaco. Il trastuzumab è dotato di una particolare virtù: quella di agire come una bomba intelligente nei confronti delle cellule tumorali. Per ciò che concerne il cancro al seno è uno dei ritrovati più giovani ed efficaci. Ma il vizio di contro, sebbene non scontato, è rappresentato dalla possibilità che il cuore ne esca indebolito. A sottolineare questo ci pensa il presidente nazionale dell’AICO Nicola Maurea, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia alla Fondazione Pascale di Napoli che spiega:

In molti casi si cura un male e se ne produce un altro. Purtroppo le evidenze cliniche ci dicono che i farmaci a bersaglio molecolare, nati per colpire le cellule oncologiche senza danneggiare le altre, hanno una serie di effetti cardiotossici importanti.

Che devono e possono essere tenuti sotto controllo se contestualmente alla terapia anticancro se ne esegue una di protezione cardiaca. Intervenendo immediatamente il rischio di avere problemi di cuore cala sensibilmente. I ricercatori hanno iniziato a lavorare su un cardioprotettore che già dai primi test appare efficace sia nei confronti delle antracicline, vecchi farmaci utilizzati, sia proprio nei confronti del trastuzumab.

Senza contare che una giusta alimentazione già da se abbatte il rischio di problemi cardiaci in questo caso. Gli scienziati in tal senso suggeriscono un consumo giusto di soia, riso integrale e olio di sesamo, che già hanno dimostrato il loro effetto benefico di contrasto verso i possibili effetti cardiotossici del farmaci.

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