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Meningite: Dopo l’ultimo decesso ecco un nuovo caso in Italia. Informarsi su questa malattia oggi è un dovere.

E’ ancora allarme meningite nel nord Italia. Oggi un ragazzo di 17 anni è stato ricoverato in rianimazione a Venezia e si trova in coma. Le sue condizioni stazionarie e la prognosi riservata. Si tratta di un diciassettenne residente a Zelarono, in provincia di Venezia, ricoverato all’ospedale Umberto I di Mestre. Gli esami, riferisce Onofrio Lamanna, direttore dell’ospedale Umberto I, hanno evidenziato che si tratta di un caso di meningite C.

Questa notizia, che segue i decessi per meningite avvenuti lo scorso Dicembre nel trevigiano è scattato l’allarme su tutto il territorio nazionale. In particolare nel Nord Italia, dove la preoccupazione non si placa dopo la morte del diciannovenne di Seregno, avvenuta all’ospedale di Carate Brianza a Milano lo scorso giovedì. Per tutti e due i casi è stata predisposta la profilassi antibiotica per il personale medico e tutti coloro fra parenti e amici che sono venuti a contatto con i due giovani nelle ore precedenti al loro ricovero.

Sono attualmente in corso ulteriori indagini per stabilire se il ceppo di appartenenza sia lo stesso che ha causato i primi decessi.

Tenuto conto del diffondersi della paura del contagio nella popolazione, il Ministero della Salute ha ritenuto utile diramare un comunicato (21 Dicembre 2007) nel quale fa chiarezza sullo stato attuale della malattia nel nostro paese.

Nel suddetto comunicato la meningite viene definita una patologia “grave ma curabile” che ha esito fatale nel 14% dei casi. I casi di meningite batterica in Italia sono circa novecento all’anno e un terzo di questi è di tipo meningococcico (tasso di incidenza tra i più bassi in Europa) inoltre, grazie al diffondersi dei vaccini, i casi sono in progressiva diminuzione.

Ma vediamo più approfonditamente cos’è la meningite, come si manifesta e come è possibile scongiurarla e curarla.

La meningite è un’infiammazione delle membrane del cervello e del midollo spinale che può essere provocata da differenti agenti patogeni fra cui virus, batteri o anche funghi e parassiti. Spesso la malattia viene contratta a causa di un’infezione, ma può essere causata anche da tumori e malattie autoimmuni.

Quando la meningite è infettiva può essere causata da virus o batteri. Nel primo caso, che è il più frequente, la malattia non ha un decorso grave e raramente ha esito fatale, nel secondo caso gli agenti patogeni responsabili del contagio sono principalmente tre: lo pneumococco, il meningococco e l’haemophilus influenzae. Si tratta di batteri che si trasmettono attraverso le vie respiratorie mediante tosse, starnuti o baci e che talvolta possono condurre allo sviluppo della meningite.

Attualmente, poichè nel nostro paese è stata introdotta negli anni novanta la vaccinazione contro l’haemophilus influenzae di tipo b, l’agente patogeno più comunemente responsabile dei casi di meningite è il meningococco. Ad essere maggiormente colpiti sono soggetti giovani, in particolare neonati e bambini fino a quattro anni e giovani dai quindici ai diciannove anni.

Non esistono delle condizioni che predispongano a un maggior rischio di contrarre la malattia, quindi la meningite meningococcica può colpire in maniera del tutto inaspettata, esistono tuttavia dei fattori di rischio quali la giovane età, immunodeficienze, infezioni delle vie respiratorie, condizioni di affollamento in ambienti chiusi (fattori di rischio che si sono manifestati fatalmente in concomitanza nella birreria veneta focolaio del contagio).
Perchè l’esito della malattia sia favorevole, è necessario porre la diagnosi quanto più precocemente possibile e cominciare immediatamente la terapia antibiotica.

La meningite al suo esordio può essere scambiata con una semplice influenza o addirittura un raffreddore, ciò unitamente al fatto che la gran parte dei casi di meningite si verifica in inverno e in concomitanza con le epidemie influenzali, può renderne difficoltosa la diagnosi precoce. I sintomi iniziali più comuni sono rappresentati da febbre, nausea e vomito, spossatezza, diarrea, inappetenza, irritabilità. Nei bambini è anche possibile osservare rigidità del collo, intolleranza alla luce, sonnolenza, dolori muscolari mentre nei neonati e nei bambini molto piccoli possono anche verificarsi fissità dello sguardo, rigonfiamento della fontanella, oltre alla comparsa di macchie rossastre sulla pelle che non scompaiono se vengono premute.

La meningite può causare seri danni neurologici: paralisi cerebrale, idrocefalo, epilessia, problemi di udito, menomazioni del sistema visivo. Le conseguenze dipendono dallo stadio della malattia all’inizio del trattamento.

Attualmente è possibile scongiurare il contagio attraverso il vaccino o la profilassi per coloro che non sono vaccinati che consiste nel somministare la terapia antibiotica preventiva a coloro che sono stati a contatto col paziente affetto da meningite.

Da tempo è attivo in Italia un osservatorio sui casi di meningite gestito dall’Istituto Superiore di Sanità con il compito di registrare i nuovi casi e stabilirne cause e tipologia. La maggior parte dei casi sembra essere rappresentata da episodi di meningite isolati, mentre una piccola percentuale di questi è legata a focolai infettivi come quello veneto.