Home » Neurologia » Parkinson, quale è la situazione in Italia?

Parkinson, quale è la situazione in Italia?

Il parkinson è una malattia neurodegenerativa priva di cura. Si possono tenere sotto controllo i sintomi, tentando di rendere la qualità della vita dei pazienti il migliore possibile. In Italia la situazione è grave e scarsamente gestibile con pazienti sempre più giovani.

Le stime degli esperti raccontano che tra 15 anni il numero dei malati italiani di Parkinson sarà il doppio di quello attuale. E che l’esordio della patologia non è più scontato. Pensare che questa malattia possa riguardare solo le persone anziane è sbagliato. Abbiamo nel nostro paese un 10% di malati di età inferiore ai 40 anni, ed in questi casi il morbo di parkinson risulta essere molto più veloce nella sua evoluzione e nella sua aggressività. L’impatto sulle famiglie è notevole, sia a livello economico che a livello sociale, in particolare in quei nuclei che hanno dei figli in età scolare che si trovano a pretendere dal genitore malato qualcosa che spesso lo stesso non riesce a dargli per via della crescente disabilità.

Il parkinson, lo ricordiamo, causa la morte progressiva dei neuroni situati nella sostanza nera, una piccola zona del cervello che, attraverso la dopamina, controlla i movimenti di tutto il corpo. I malati di questa patologia ne producono sempre meno è questo che causa i tremori, la lentezza nei movimenti e nella rigidità. L’importanza di una diagnosi precoce consta proprio nel fatto che quando di solito questa arriva, già più della metà dei neuroni che producono dopamina sono ormai morti.

Purtroppo in Italia la gestione dell’intera condizione è influenzata negativamente dalla generale disattenzione delle Istituzioni e dell’opinione pubblica. Sembra che nessuno si renda conto della gravità della situazione, come sottolineano dall’associazione Parkinson Italia. Ed in effetti non possiamo fare altro che essere d’accordo. In quanto ad assistenza sanitaria locale, l’intero stivale presenta delle grandi carenze, nonostante lo sforzo delle diverse associazioni che operano nel territorio.

Cosa possiamo fare? Informiamoci prima di tutto.

Photo Credit | Thinkstock