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Cannibalismo, epidemia “zombie” smentita negli Stati Uniti

 E’ psicosi in America per quella che la popolazione definisce, senza mezzi termini “epidemia zombie” e che più semplicemente è un concentrarsi di eventi di cannibalismo e follia dovuti ad insane coincidenze. Eppure, per far cessare l’allarme, il Centro per il Controllo delle malattie, organo istituzionale statunitense, ha dovuto diramare un comunicato ufficiale.

Saranno le voci sempre più incontrollate di “fine del mondo” che inducono le persone tendenti alla depressione a cadervi inesorabilmente ed a perdere la testa con facilità, ma i recenti episodi di cannibalismo in seguito ad un atto violento stanno mettendo a dura prova la psicologia degli americani. A tal punto da spingere, lo ripetiamo, le autorità americane a smentire una “epidemia di antropofagia”. In internet l’hanno già ribattezzata “Zombie Apocalypse”.

Il portavoce del Center for Disease Control and Prevention David Daigle ha dovuto specificare, in nome del ministero della salute, che gli zombie non esistono e che non vi è una malattia, o un agente patogeno in grado di riportare in vita le persone:

Il CDC non è a conoscenza di un virus e di una condizione in grado di rianimare i morti o che esistano sintomi paragonabili a quelli degli zombie.

Nel loro sito è possibile imbattersi addirittura in una “graphic novel” di risposta all’ emergenza. Molti di questi terribili casi sono giunti fino ai nostri media ma a destare in particolare preoccupazione in tal senso ed a dare il via all’isteria collettiva ci ha pensato l’episodio di un uomo in New Jersey, che dopo essersi accoltellato 50 volte nell’addome, ha iniziato a gettare pezzetti del suo intestino ai poliziotti intervenuti sulla scena.  Per portarlo in ospedale hanno dovuto immobilizzarlo e non è stato un lavoro semplice dato che l’uomo è sempre rimasto in piedi, proprio come i “non morti” della televisione.

A livello medico, più che parlare di “un’epidemia di cannibalismo”, si dovrebbe apporre più attenzione alle condizioni psichiatriche delle persone. L’efferatezza di questi crimini ed il conseguente “pasto” umano da parte degli assassini è sintomo di gravi problemi psichiatrici rimasti latenti nel tempo ed esplosi in tal modo. Piuttosto che preoccuparsi degli zombie, gli americani dovrebbero concentrare i loro sforzi su un’assistenza medica gratuita in grado di prevenire con controlli mirati ed efficaci l’esasperarsi di tali situazioni.

Fonte: CDC

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