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Attacchi di panico, sintomi fisici e cosa fare

Quali sono i sintomi fisici dell’attacco di panico e cosa si può fare per contrastarli? Vediamo insieme quali sono le principali cose da sapere riguardanti questo disturbo.

Sintomi fisici attacchi di panico

L’attacco di panico non coinvolge solo la sfera psicologica della persona causando ansia o paure incontrollate di morire, diventare pazzi, angosce di diversa tipologia o terrore. Esso coinvolge anche l’organismo dando vita ad una sintomatologia fisica e reale che al momento della sua manifestazione può essere anche difficile ricondurre all’attacco di per se stesso. Parliamo nello specifico di:

 

  • Difficoltà respiratorie
  • Aumento della frequenza cardiaca
  • Palpitazioni
  • Sudorazione
  • Dolori al petto
  • Vertigini
  • Stordimento
  • Tremori
  • Brividi
  • Vampate di calore
  • Formicolio o intorpidimento alle mani, al viso, ai piedi o alla bocca
  • Rossore al viso e al petto
  • Nausea
  • Disturbi addominali.

In seguito all’attacco di panico possono avere luogo anche crisi di pianto.

Cosa fare quando si ha un attacco di panico

Cosa fare in caso di attacco di panico? Quando si sente che si sta sperimentando questo problema e l’arrivo dei suoi sintomi è importante imparare a proteggersi: questo significa distanziarsi il più possibile dal contesto che lo ha scatenato. Di aiuto può essere defilarsi dal centro dell’attenzione se si è in un luogo aperto. Bisogna inoltre fare in modo di porre il proprio corpo nella posizione più comoda possibile che si riesca a trovare. Non bisogna sdraiarsi: di solito i sintomi dell’attacco di panico peggiorano in tale modo. In caso si senta molto caldo o freddo bisogna cercare di ripristinare la corretta sensazione: è consigliato quindi cercare frescura o coprirsi a seconda di ciò che si prova. Se si ha l’impressione di essere sul punto di perdere il controllo è bene cercare aiuto in qualcuno che si pensi possa stare vicino nel corso dell’intero attacco: se si è soli concentrarsi su oggetti o pensieri rassicuranti è vitale.

L’errore che si deve tentare di non fare è quello di resistere od opporsi a tutti i costi: non si può pretendere di risolvere l’attacco nell’immediato ma bisogna dargli il tempo di scemare. Se si hanno problemi di respirazione concentrandosi è importante tentare di riprendere un ritmo del respiro il più possibile normale.

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Fonte | Istituto Beck