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2011: bilancio OMS sulla salute globale

 Nel 2011, sono stati compiuti progressi importanti in molti settori della salute globale. I rapporti pubblicati dall’OMS sull’AIDS, la tubercolosi e la malaria nel corso di questi ultimi 12 mesi hanno indicato tutti un minor numero di morti oltre che di nuove infezioni, anche se abbassare la guardia sarebbe errato. L’Assemblea generale dell‘ONU si è incontrata però anche per concordare un’agenda  (ovvero progetti comuni) per le malattie non trasmissibili: è la seconda volta che l’ONU si occupa a tal livello di problemi di salute (dopo una prima che riguardava l’emergenza HIV/Aids).

Ma come abbiamo già ricordato ieri parlando dei fatti sulla salute del 2011, questo anno è stato caratterizzato anche e soprattutto da emergenze sanitarie importanti, dovute a catastrofi naturali, come il terremoto e lo tsunami in Giappone, ma anche le alluvioni, da quella nostrana in Liguria, ma soprattutto a quella ancora in auge nel sud delle Filippine, per le quali la stessa OMS ha appena lanciato un appello alla comunità internazionale.

“Più di 641 000 persone sono state colpite dalle inondazioni con più di 1000  morti; circa 44 000 sfollati vivono in centri di evacuazione e circa 266 000 con parenti o in ripari di fortuna […..] Tra le esigenze prioritarie si identificano l‘acqua da bere e per lavarsi, tende, alimenti  pronti per il consumo, materiale  igienico sanitario e le attrezzature e forniture per prevenire le malattie infettive. In risposta a una richiesta del Governo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha già inviato rifornimenti d’emergenza nella zona colpita, tra cui 416 000 bottiglie di compresse per la potabilizzazione dell’acqua, 20 000 dosi di sali per la reidratazione orale e 4000 contenitori di solfato di zinco per il trattamento della diarrea, 612 litri di sterilizzatore a mano e 498 sacchi di cadavere”.

Da rilevare i conflitti nelle varie parti del mondo, ma soprattutto quelli nuovi, che hanno interrotto molti servizi sanitari, come è accaduto in Libia, dove l’OMS si è trovata a fronteggiare un’inaspettata emergenza medico-sanitaria. La crisi economica mondiale ha aperto nuovi fronti d’azione, difficoltà e necessità di una maggiore prevenzione.

Una nota positiva e diversa dal solito? Il Governo del Brasile, un paio di settimane fa (il 15 Dicembre) ha promulgato una nuova legge che (si legge nel sito della Oms) protegge la salute dei suoi oltre 190 milioni di abitanti attraverso il divieto di fumare in tutti i luoghi di lavoro e pubblici, oltre che il divieto di pubblicità, l’aumento delle tasse sui prodotti del tabacco, e la segnalazione dei rischi del tabagismo su ambedue i lati del pacchetto. Il Brasile si è così attestato come il Paese più grande al Mondo ad aver dichiarato guerra al fumo.

Fonte: Who