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Latte vaccino, le alternative vegetali

Quali sono le alternative vegetali al latte vaccino? Talvolta per necessità ed altre volte per seguire regimi alimentari alternativi le persone rinunciano al latte di mucca. Scopriamo quali tipologie di latte non animale possono essere considerate le migliori.

In caso di intolleranza al lattosio o allergie (che devono essere diagnosticate attraverso test dedicati di tipo ospedaliero, N.d.R.) si può optare per diverse alternative. Ma attenzione: è necessario verificare con un nutrizionista o specialista che si stiano assumendo le giuste dosi di proteine e nutrienti per l’organismo. Le tre considerate comunemente più valide sono le seguenti.

Latte di riso

Il latte di riso è uno dei latti vegetali più leggeri ed adatto a regolarizzare la funzionalità intestinale.E’ facilmente digeribile per via della mancanza di lattosio ed è ipocalorico rispetto al latte vaccino: 140 calorie per un bicchiere contro 190. Privo di colesterolo, contiene poco calcio e poche proteine nobili: fattore che può rivelarsi problematico. In questo caso vi è bisogno ovviamente di integrare il calcio nella propria dieta.

Latte di soia

Il latte di soia è l’alternativa al latte di mucca più conosciuta e diffusa. Il suo sapore non risulta gradevole a tutti ma il fatto che derivi da una leguminosa fa in modo tale che un contenuto lipidico ridotto sia contemporaneamente accompagnato da ottime dosi di acidi grassi omega 3, sostanza protettiva per il cuore. Manca però la vitamina D ed è per questo che la maggior parte delle formulazioni in vendita è rafforzata da questo punto di vista. Attenzione: la soia non è raccomandata per chi soffre di calcoli renali, allergia al nichel e bisogna verificarne l’interazione con i medicinali che si assumono.

Latte di avena

Il latte di avena è perfetto per i regimi ipocalorici: le sue dosi di beta-glucano contribuisce ad abbassare i livelli circolanti di colesterolo cattivo, possiede una buona dose di, vitamine del gruppo B ed acido folico. Non è consigliato ai celiaci perché ancora non è chiaro l’effetto che ha su chi è intollerante al glutine.

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