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Pasti sostitutivi efficaci per mantenere i risultati della dieta?

I pasti sostitutivi possono essere utili nel mantenimento dei risultati ottenuti seguendo una dieta dimagrante? Sì e a spiegare i motivi per cui possono essere considerati a tutti gli effetti dei validi alleati per il post dieta è il dottor Roberto Di Battista, specialista in Medicina Interna e Dietologia, in occasione del convegno Pianeta Nutrizione & Integrazione.

Non solo i pasti sostitutivi aiuterebbero a mantenere il peso forma, sarebbero anche indicati per continuare a perdere peso se inseriti in un regime alimentare ipocalorico. L’utilizzo dei pasti sostitutivi (bevande, creme, preparati in polvere da diluire, biscotti, barrette dietetiche o snack) è stato approvato dalle principali Linee Guida internazionali per la gestione del peso e la stessa European Food Safety Authority (EFSA), cinque anni fa, ha espresso opinione favorevole sull’inserimento di questi tipi di pasto nella giornata tipo.

Sostituire due pasti giornalieri con sostituti del pasto aiuta a perdere peso nell’ambito di diete ipocaloriche e sostituire uno o due pasti al giorno con sostituti del pasto aiuta a mantenere il peso corporeo dopo la perdita di peso

Secondo quanto affermato dal dottor Roberto Di Battista, l’idea di affidarsi ai pasti sostitutivi per perdere peso a mantenere il peso forma ha numerosi vantaggi. Riduzione del peso, mantenimento della linea e assenza di conseguenze negative sull’organismo. I pasti sostitutivi arricchiti in proteine sarebbero addirittura particolarmente indicati per coloro che soffrono di sindrome metabolica e che vedrebbero diminuire la massa grassa con mantenimento della massa magra.

Sulla reale efficacia dei pasti sostitutivi come alleati nel mantenimento del peso corporeo il dibattito è da sempre molto acceso. Esperti nutrizionisti ancora oggi puntano il dito contro l’idea di alimentarsi con i sostituti del pasto che, per quanto poco calorici, non soddisferebbero la parte psicologica dell’individuo che è a dieta. Va detto anche che proprio per lo scetticismo che si è creato negli anni intorno a questi alimenti, i sostitutivi del pasto sono sottoposti a una normativa europea particolarmente severa che riguarda la composizione nutrizionale e l’etichettatura: devono rispondere infatti alle necessità nutritive medie quotidiane dell’organismo per essere considerati buoni per il mercato.