Home » Storie di Medicina » Guarita dal tumore con una dieta: tutto falso

Guarita dal tumore con una dieta: tutto falso

Guarita dal tumore con una dieta? Tutto falso! La sua storia ha commosso migliaia di persone, creando attorno alla sua figura un intero mercato di vendite ed un movimento di denaro. Peccato che non fosse vero nulla e che Belle Gibson non sia nemmeno mai stata malata.

Queste sono la tipologia di storie delle quali non vorremmo mai parlare. Perché ciò che si presumeva fosse successo alla ragazza, ora appena 23enne, sembrava essere un miracolo che perlomeno avrebbe dato speranza ad un sacco di persone. Veder crollare tutto in un castello di sabbia non solo ha ovviamente sottolineato come tutto ciò che la giovane ha raccontato di avere fatto e passato sia semplicemente una truffa ma ha fatto perdere del tempo prezioso a molti pazienti che pensavano di aver trovato nella sua “dieta miracolosa” una cura alternativa per il cancro.

A livello salutistico, parlando di accadimenti del genere, il problema non risiede solamente in un’alimentazione magari non propriamente bilanciata ma nel fatto che la stessa in effetti non corrisponda ai veri bisogni delle persone malate di tumore e che possa debilitare ulteriormente il corpo. Belle Gibson era una blogger australiana che ha fatto credere a migliaia di persone in tutto il mondo di aver curato un cancro al cervello solo con un’alimentazione a base di pseudo cereali, senza glutine e verdure ed uno stile di vita caratterizzato da tutta una serie di terapie alternative.

Dopo aver preso in giro migliaia di persone, aver dato vita ad un app in internet che portava lo stesso nome del suo libro ed annunciato la sua morte imminente, la giovane ha deciso poi di confessare tutto attraverso un’intervista esclusiva allla rivista Australian Women Weekly. Dice al suo interno di non ricercare il perdono e che vorrebbe che le persone non la condannassero troppo per quel che ha fatto.

E’ evidente che la giovane non si rende conto di quel che ha fatto e delle conseguenze delle sue azioni. Perché è vero che ognuno è libero di approcciare la propria malattia come desidera, ma non si può illudere le persone in modo sistematico e pensare di non essere affatto colpevoli.

Photo Credits | Aleksandra Zaitseva / Shutterstock.com