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Preghiera, attenzione: fa ingrassare

Pregare fa ingrassare? Non è di certo un assunto da prendere come dogma, ma i ricercatori della Northwestern Medicine hanno suggerito tale ipotesi all’ultimo ritrovo dell’American Heart Association Scientific Sessions, tenutasi dal 23 al 25 marzo negli Stati Uniti.

A quanto pare essere devoti fa bene allo spirito, ma metterebbe a rischio la linea.

Lo studio tal riguardo è stato condotto dal dottor Matthew Feinstein, ed ha dimostrato che chi frequenta la Chiesa, partecipa all’attività ad essa correlate, e passa molto tempo in preghiera, ha il 50% di probabilità in più di aumentare di peso, essere sovrappeso od obeso rispetto a chi ateo, non si interessa di faccende religiose. In quale modo questo sia possibile, ancora non è chiaro.

Spiega il ricercatore:

Non sappiamo perché una frequente partecipazione religiosa sia associata allo sviluppo dell’obesità, ma il risultato e queste scoperte mettono in luce un gruppo che potrebbe beneficiare degli sforzi mirati alla prevenzione dell’obesità . E’ possibile che riunendosi una volta alla settimana, e l’associazione con il lavorare bene e la felicità con il mangiare cibi malsani, potrebbe portare allo sviluppo di abitudini che sono associate con l’aumento di peso corporeo.

Lo studio condotto dagli scienziati americani ha coinvolto 2433 uomini e donne lungo un periodo di 18 anni. Si è scoperto, analizzando lo stile di vita delle persone coinvolte e la loro crescita, che giovani adulti con di età compresa tra i 20 ed i 32 anni normopeso la cui vita era caratterizzata da un’alta frequenza di partecipazione alla vita religiosa, avevano sviluppato il 50% in più di probabilità di essere obesi al raggiungimento della mezza età.

Si tratta di dati adeguati per  differenze di età, razza, sesso, istruzione, reddito e base dell’Indice di Massa Corporea (BMI).

Ovviamente non bisogna ricercare in Dio il fattore “ingrassante”, ma sicuramente apportare un po’ più di attenzione all’ambiente ed alle conseguenze delle frequenti “mangiate” che spesso si organizzano quando ci si ritrova tutti insieme.

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Fonte: La Stampa