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Discriminazione in ospedale, stavolta colpisce gli italiani

Di solito noi italiani siamo tacciati di razzismo nei confronti dei fedeli di altre religioni, ma stavolta nell’ospedale di Recanati, in provincia di Macerata, è accaduto esattamente il contrario. Lo denuncia Enrico Marchetti, il cui fratello è stato solo una delle vittime di quanto sta accadendo in questi giorni all’interno della struttura ospedaliera, ed in particolare nel reparto maternità.

La vicenda fa rabbrividire. All’interno del reparto ci sono donne di ogni fede, com’è giusto che sia. Il problema è che, essendoci anche donne islamiche, non vogliono che uomini non musulmani siano presenti all’interno della stanza per la veglia notturna nemmeno dopo che le proprie mogli partoriscono. Già questa, di per sé, è discriminazione in quanto questa pratica è sempre stata permessa dato che questo è uno dei momenti in cui una famiglia deve rimanere più unita. Ma la vicenda non finisce qui.

Essendo musulmane, esse respingono la presenza di qualsiasi uomo cattolico nella loro stanza, ma acconstentono alla presenza di un altro musulmano. In pratica se due donne musulmane si trovano nella stanza, pur non essendo parenti, se il marito di una di esse è presente, l’altra permette il suo ingresso. Se però insieme a queste due c’è una non-musulmana, l’ingresso al marito cattolico o di qualsiasi altra religione non è consentito.

Ci scandalizziamo tanto quando avviene il contrario, ma dovremmo gridare allo scandalo anche in casi come questo. Per nascondere la vicenda, ai mariti italiani veniva chiesto di non presenziare di notte in reparto perché l’accesso era stato chiuso a tutti gli uomini, ma poi si è saputo che i musulmani c’erano eccome.

Ma come è possibile? Abbiamo dovuto far rimanere con mia cognata una donna e non il marito. Non è giusto che nel nostro paese chi viene detti legge e non rispetti la nostra. Se noi andiamo in paesi musulmani dobbiamo rispettare la loro legge. Perché quando vengono loro nel nostro paese avvengono episodi del genere? E perché l’ospedale permette questo, penalizzando un padre italiano che vuole assistere la propria moglie?

Queste sono le domande che si è rivolto l’uomo, irritato da questo comportamento decisamente inaccettabile. I vertici dell’azienda si difendono affermando che questa pratica è presente da tempo, e cioè che si preferisce far stare presente una donna come assistente nelle camere doppie o triple a causa della pratica dell’allattamento che lascerebbe scoperto il seno della puerpera, concedendo l’accesso agli uomini solo nelle camere singole. Ma la domanda a cui non hanno risposto è: se è così, perché i musulmani in quelle stanze ci sono entrati? Qui non si tratta di essere razzisti, ma solo di chiedere trattamenti uguali per tutti.

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