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Scottature ed ustioni: pronto soccorso casalingo

Ferro da stiro rovente, acqua calda, pentole sul fuoco o nel forno… In casa basta la distrazione di un attimo per procurarsi una piccola scottatura. Un‘ustione, anche se non seria, è comunque sempre dolorosa e va curata subito nel modo giusto per evitare danni alla pelle. A volte invece si pensa a rimedi  “fai-da-te” che peggiorano la situazione. Ecco che cosa fare immediatamente e che cosa invece evitare in questi casi. I rimedi di pronto soccorso e le cure che si possono fare da sole per attenuare il dolore e disinfettare la pelle, sono indicati solo per le piccole scottature. Quelle di primo grado, lievi, superficiali, che riguardano zone molto limitate soprattutto su mani, braccia, gambe.

 La gravità delle scottature è evi­dente anche da come appaiono. Le scottature più lievi provocano arrossamenti, bruciori ed eritemi, con piccole puntine sopraelevate molto pruriginose. Nelle ustioni più serie, invece, compaiono bolle più grandi, la zona colpita è più este­sa e il coloro più intenso. Quando ci si procura una scotta­tura, la prima cosa da fare è met­tere la parte lesa sotto il getto dell’acqua fredda, meglio se pre­sa dal frigorifero, che ha un effetto antidolorifico, poiché è fortemente vasocostrittrice (è come se il fred­do anestetizzasse la parte).

La temperatura della zona si abbas­sa e pelle e tessuti smettono di bruciare, iniziando a cicatrizzar­si. Si tiene la parte sotto l’acqua finché il dolore si attenua. La parte del corpo che rimane ustionata non può più contare sul­la protezione naturale della pelle, quindi, è più esposta alle infezioni. Per questa ragione, va difesa. Dopo avere raffreddato la parte con acqua fresca si applica due-tre volte al giorno fino a quando l’arrossamento non passa, una pomata all’ossido di zinco (si può acquistare senza ricetta come medicinale da banco), che favori­sce la cicatrizzazione ed evita la proliferazione dei batteri.

 Quando la pelle presenta escoria­zioni più evidenti, con bolle aper­te, è bene applicare sulla ferita una pomata antibiotica che va utilizzata anch’essa applicandola due volte al giorno fin quando la ferita non si rimargina. Dopo aver steso la pomata all’ossido di zinco o antibiotica si deve ricoprire la zona con una garza sterile che va cambiata ogni volta che si applica nuova­mente la pomata. Se si vuole una medicazione già pronta in farmacia si possono acquistare garze imbevute che evitano di ricorrere alla pomata protettiva perché rilasciano già delle so­stanze emollienti e idratanti co­me l’acido ialuronico.Vanno ap­plicate sulla parte e poi cambia­te ogni giorno.

Olio, albume, talco, farina e altro sono da evitare perché rallentano il processo di guarigione e perché non sono sterili. L’olio, inoltre, con il calore, si scalda, aggravando la si­tuazione. Non mettere la parte lesa a contatto diretto con il ghiaccio: lo sbalzo brusco di temperatu­ra può lacerare ulteriormente i tes­suti. Non grattare le bolle: le vescicole possono essere punte, ma con estrema attenzione. Usare guanti e aghi sterili (come quelli delle siringhe) e disinfettare bene con soluzione sterile o con prodotti non al­colici.