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La fluoroprofilassi durante l’infanzia

La fluoroprofilassi, cioè la somministrazione di fluoro per la prevenzione della carie, è una metodica sicura e di indubbia utilità, come dimostrato da molti studi scientifici. Tuttavia, poichè risulti realmente efficace, è necessario, come consiglia l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che l’utilizzo inizi quanto più precocemente possibile e sia costante nel tempo. Le dosi e le metodiche di assunzione del fluoro devono, inoltre, essere indicate al genitore dal professionista di riferimento, il Pediatra in questo caso, così che possa essere controllata la quantità realmente assunta dal fanciullo ed evitare eventuali sovradosaggi che, se protratti per lunghi periodi, possono essere causa di segni bianchi sui denti (fluorosi).

Il fluoro esplica la sua azione integrandosi nella struttura dei denti quando questi sono in via di formazione all’interno delle ossa mascellari, rendendoli maggiormente resistenti e, quando presente in buone concentrazioni nel cavo orale, riduce l’accumulo di placca, agendo direttamente sui batteri, causa della carie, ma soprattutto è in grado di remineralizzare lo smalto colpito da lesioni iniziali. Dalla nascita e per i primi sei anni di vita, è indicata un’ integrazione di fluoro per tutti i bambini che vivono in aree in cui la concentrazione di questo oligoelemento nelle acque potabili è bassa, cioè la quasi totalità, ad eccezione di quelle che hanno origine in aree vulcaniche.


Inoltre, in Italia, il consumo di acque minerali sostituisce in buona parte quello dell’acqua potabile; alcune di esse riportano sull’etichetta la concentrazione di fluoro che, in genere, non è sufficiente ad espletare efficacemente un’azione preventiva nei confronti della carie. La somministrazione di compresse o gocce deve quindi essere quotidiana e le concentrazioni di fluoro assunte dovranno aumentare parallelamente alla crescita del bambino, ma sempre seguendo i consigli del pediatra.

Fino ai tre anni di età questa sarà l’unica fonte aggiuntiva di fluoro ed è, quindi, sconsigliato utilizzare dentifrici che ne contengano per evitare la, seppur remoto, possibilità di fluorosi. È, infatti, dimostrato come i primi tre anni di vita del fanciullo siano il periodo più critico perché si verifichi questa evenienza in virtù del fatto che i bambini ingeriscono grandi quantità di dentifricio durante l’igiene orale. Da questo momento e fino ai sei anni, il genitore può iniziare a far utilizzare due volte al giorno un dentifricio specifico per bambini, cioè a basso contenuto di fluoro, ma sempre sotto la sua supervisione e facendone utilizzare solo una piccola quantità.

Raggiunti i sei anni, il bambino può far uso esclusivamente di dentifricio per adulti a maggior concentrazione di fluoro, quale unica fonte dell’elemento; si potrà, quindi, eliminare l’integrazione tramite compresse o gocce. Queste indicazioni sono il risultato della collaborazione di più figure professionali, in particolare Pediatri e Odontoiatri, e sono state attentamente calibrate per l’attuale realtà italiana, Bisogna, infine, considerare il fatto che la fluoroprofilassi, oltre ad essere un reale mezzo per ridurre la carie, rappresenta un percorso educativo attraverso il quale poter sensibilizzare il soggetto all’importanza della prevenzione e alle problematiche della salute orale.