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Vescica iperattiva, cura e cause

Chi soffre di vescica iperattiva sente un costante istinto ad urinare causato dallo spasmo incontrollato del muscolo liscio che circonda la vescica che porta a salire la pressione intravescicale. Vediamo insieme quali sono le cause di questa malattia ed il tipo di cura di cui usufruire.

Cause della vescica iperattiva

La vescica iperattiva è causata da un errato funzionamento del muscolo detrusore che, come anticipato, circonda la vescica.  Tutto può avere origine da specifiche patologie o condizioni:

  • Trauma addominale
  • Trauma pelvico
  • Diabete
  • Intervento chirurgico alla vescica
  • Calcoli vescicali
  • Effetti collaterali di alcuni farmaci
  • Sclerosi multipla
  • Morbo di Parkinson
  • Ictus
  • Lesioni del midollo spinale.

Per ciò che concerne i traumi addominali, i traumi pelvici o gli interventi alla vescica è un danno dell’innervazione all’organo che può causare lo spasmo involontario del muscolo. Le malattie neurologiche sopra descritte possono essere una delle cause del disturbo ma non sempre si manifesta nella sintomatologia delle stesse. Le infezioni delle vie urinarie possono dare vita a sintomi simili a quelli della vescica iperattiva pur non causando la malattia.

Cura della vescica iperattiva

La cura della vescica iperattiva passa principalmente attraverso una rieducazione dell’organo e l’utilizzo di farmaci o interventi a seconda della gravità della patologia. Seguire una dieta corretta può aiutare: in tal senso è bene evitare caffè, cibi piccanti, succo di mirtillo rosso, zuccheri e cibi acidi (in particolare frutta come agrumi ed uva, N.d.R).

Per ciò che concerne la rieducazione della vescica si punta ad un addestramento che la porti ad una minzione ad orari precisi decisi grazie alla redazione da parte del paziente di un diario della stessa in modo tale da evitare incidenti.  Vengono inoltre somministrati in caso di necessità farmaci come la solifenacina e la tolterodina che agiscono direttamente sulla contrattilità vescicale rilassanto il muscolo detrusore. Si tratta di farmaci da assumere con cautela se si soffre di patologie renali. Tra gli interventi più invasivi vi sono la neuromodulazione sacrale, che prevede l’impianto di un sistema che con piccoli impulsi elettrici sia in grado di controllare la contrattilità dell’organo e la cistoplastica, che amplia la capacità della vescica con un tratto di intestino. Entrambe le operazioni sono riservate per coloro che non rispondono ai normali trattamenti.

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Fonte | HealthSUG