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Fertilità maschile, un aiuto da pesce e sport

Lo stress, uno stile di vita poco sano e il progressivo spostamento dell’età in cui si sceglie di avere un figlio rischiano di influire negativamente sulla anche fertilità maschile. Ma ci sono buone notizie, una dieta equilibrata e l’attività sportiva sono in grado di aumentare le probabilità di concepimento.

La notizia, arriva dal convegno dell’American Society of Reproductive Medicine di Orlando, negli Stati Uniti, che si tiene ogni anno e durante il quale sono state presentate diverse ricerche sul legame tra fertilità maschile e stile di vita. Secondo i ricercatori dell’Harvard School of Public Health di Boston, infatti, la dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, pesce e legumi, sarebbe in grado di migliorare la qualità dello sperma, la cui motilità aumenterebbe del’11%.

Un altro studio, invece, condotto dall’Università di Yamaguchi in Giappone, ha dimostrato come la motilità spermatica sia migliore negli uomini che si dedicano ad attività sportive in maniera regolare e che rinunciano ai grassi tipici dei cibi fritti. Se si assume lo 0,7% delle calorie sotto questa forma, infatti, la concentrazione spermatica è pari a 79 milioni per ml, mentre se la percentuale sale all’1,3%, gli spermatozoi crollano a 48 milioni per millilitro.

Un altro studio, condotto da un centro di ricerca brasiliano, ha posto l’attenzione sull’importanza dell’età dell’uomo per il successo dei tentativi di avere un figlio, e non solo delle donne, che maggiormente avvertono il peso del tempo. I ricercatori, infatti, hanno esaminato 570 fertilizzazioni in vitro, ed escludendo il fattore materno con la scelta di esaminare solo i casi in cui l’ovulo era stato donato da giovani donne, è emerso che le percentuali di concepimento diminuivano sensibilmente a partire dai 41 anni, con una possibilità pari al 60%.

Passati solo 4 anni, all’età di 45, le possibilità si riducono al 35%. Inoltre, le gravidanze ottenute da uomini di mezza età mostravano maggiori probabilità di aborto spontaneo.