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Obesità infantile, combatterla partendo dalle porzioni

 In Italia un bambino su tre è in sovrappeso e uno su dieci è affetto da obesità infantile. Per evitare che questa condizione perduri in età adulta è necessario agire fin dall’età scolastica lavorando direttamente sulle modalità di nutrizione dei minori, e facendo in modo che le porzioni siano giuste e calibrate in base all’età e ai bisogni.

Da un bambino sovrappeso o obeso può scaturire, secondo le statistiche condotte in materia, almeno nel 50% dei casi un adulto con le stesse caratteristiche. L’indagine “Okkio alla Salute” eseguita dall’Istituto Superiore di Sanità nelle scuole italiane, rivela che il 70% dei bambini, tra scuole elementari e medie, pranza nella mensa dell’istituto ma che su un totale di 2200 istituti, solo il 68% possiede un refettorio. E spesso e volentieri, anche in quel caso, nessuno si occupa di verificare come e cosa mangino i bambini. Il concetto di porzione poi sembra proprio non sussistere.

Per questo motivo, nei prossimi mesi, grazie anche al patrocinio dell’Andid, l’Associazione nazionale dei dietisti italiani, sarà diffuso un Atlante fotografico riguardante gli alimenti ed il giusto modo di assumerli, edito dall’Istituto Scotti Bassani per la ricerca e l’informazione scientifica.

Spiega Giovanna Cecchetto, presidente dell’Andid:

Se da un lato i menù sono, o almeno dovrebbero essere, preparati da un dietista, quindi bilanciati e adatti alla crescita dei bambini dall’altro raramente nelle sale mensa sono controllati gli abbinamenti dei cibi, e meno ancora si verifica che i bambini scelgano correttamente gli alimenti e completino i piatti.

Un problema aggravato dallo scarso controllo applicato in famiglia, che non di rado rischia di portare i bambini a sviluppare con il crescere dell’età patologie endocrinologiche e la sindrome metabolica. Una corretta attività fisica e una giusta alimentazione dovrebbero essere alla base di tutto, fin dalla più tenera età. Continua la dott.ssa Cecchetto:

La prevenzione dell’obesità infantile deve iniziare fin da neonati, favorendo il più possibile l’allattamento protratto al seno e tenendo sotto controllo l’eccessivo recupero di peso nei primi anni di vita. Studi scientifici hanno, infatti, dimostrato che quasi la metà di bambini obesi resteranno tali anche da adulti, favorendo però la prevalenza elevata alla sindrome metabolica, strettamente connessa al tipo di alimentazione, già in età adolescenziale.

Vi è la necessità di introdurre il giusto concetto di porzione e favorire uno stile di vita più salutare ed adeguato alle esigenze energetiche dei bambini, in modo tale da garantire loro il più possibile un’adolescenza ed una vita adulta priva di problemi metabolici.

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