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Cure cancro al seno, gli effetti collaterali durano per anni

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancer gli effetti collaterali dovuti alle cure contro il cancro al seno possono trascinarsi anche per diversi anni. Tuttavia, se i trattamenti per il carcinoma mammario sono inevitabili, è possibile adottare misure di supporto per limitare la portata degli effetti collaterali.

Come ha spiegato la professoressa Kathryn Schmitz del Penn Abramson Cancer Center:

Il nostro lavoro fornisce il primo conteggio circa l’entità reale dei problemi post-trattamento subiti dalle pazienti con cancro al seno, e serve come un invito all’azione per il corretto monitoraggio e i servizi di riabilitazione nel prendersi cura di loro. Non possiamo più fingere che gli effetti collaterali da trattamento del tumore al seno finiscano dopo che le pazienti hanno terminato il trattamento attivo, ma una soluzione pronta per molte di loro già esiste negli esercizi riabilitativi.

La ricerca ha coinvolto 287 donne con diagnosi di cancro invasivo della mammella e indagato le complicanze fisiche e funzionali legate ai trattamenti quali radioterapia, chemioterapia, chirurgia e terapia ormonale. Dai risultati è emerso come molte pazienti sottoposte a queste cure manifestassero reazioni cutanee alla radioterapia, linfedema, stanchezza, aumento di peso e sintomi di vario tipo nella parte superiore del corpo.

Questi sintomi, che si ripercuotono negativamente sulla qualità della vita di una donna, possono persistere anche per diversi anni dopo la fine della cura. Dall’analisi dei ricercatori, infatti, è emerso come nel 60% delle partecipanti i sintomi erano presenti ancora dopo 6 anni.

Gli esperti sottolineano la necessità di predisporre interventi tempestivi che possano ridurre l’incidenza di tali effetti collaterali nel tempo. Come fa notare la professoressa Schimtz:

Quando i primi segni di compromissione sono noti e questa compromissione ha un’alta probabilità di un peggioramento se le si consente di progredire, e che alla fine può provocare un peggioramento come un’invalidità permanente, vi è l’obbligo morale di trattare la condizione. Le sopravvissute al cancro al seno dovrebbero essere autorizzate a chiedere al proprio medico un indirizzamento alla terapia fisica e programmi di esercizio.

Via|Philly.com; Photo Credits|ThinkStock