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Osteoporosi in menopausa, strumento di diagnosi: l’ultrasonometria

 L’osteoporosi è una delle maggiori nemiche della salute di una donna  in menopausa. Parliamo di una patologia che rende più fragili le ossa e che non di rado porta la compagine femminile non solo a soffrire di dolori, ma anche di fratture più o meno tediose.  E’ importante diagnosticare questa malattia in fretta. Scopriamo insieme cosa comporta uno degli ultimi test resi disponibili: l’ultrasonometria.

Partiamo prima di tutto da un presupposto: la ricerca ha davvero fatto passi importanti nel mettere a disposizione dei pazienti i migliori strumenti  per la diagnosi, sia a livello ambulatoriale che ospedaliero e non di rado qualcosa è ormai riscontrabile anche nelle farmacie, primo luogo dove il malato o la persona affetta da disturbi chiede consigli.

Tra i mezzi diagnostici più utilizzati, come già anticipato, vi è l’ultrasonometria , un test tra i più precisi e diffusi dia per la diagnosi che per il conseguente monitoraggio dell’osteoporosi. Come suggerisce il nome stesso si tratta di uno strumento ad ultrasuoni decisamente diffuso nei vari luoghi deputati alla diagnosi. Tutto ciò deriva da una rapidità e facilità di utilizzo della macchina rispetto alle normali strumentazioni per la misurazione delle densità ossea.

Questa mininvasività e la non necessità di sottoporsi ai raggi x, unita ad una misurazione accurata fanno di questo strumento l’alleato migliore della donna per la prevenzione di fratture.  Soprattutto perché la stessa non è costretta a sottoporsi a radiazioni di sorta. Il tutto si traduce quindi in un maggiore potenziale di utilizzo rispetto alla Dexa, il test standard per la rilevazione della densità ossea.

Essa funzione così: le onde ultrasoniche colpiscono l’osso. A seconda dell’angolo di incidenza le stesse vengo in parte riflesse, rifratte o trasmesse. Le onde rifratte che si propagano lungo l’osso possono essere misurate ed essere utilizzate per fornire specifiche indicazioni cliniche. Nello specifico,  è il tempo di transito dell’onda, definito come l’intervallo di tempo necessario per la registrazione del primo segnale, ad essere indicativo della compattezza dell’osso e  della sua densità. Maggiore è la velocità registrata, maggiore sarà il grado di salute delle ossa.

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