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Accanimento terapeutico, libertà di scelta al Gemelli di Roma (VIDEO)

Il diritto di decidere. Un neurologo del Policlinico Gemelli di Roma, ospedale cattolico, dà ai suoi pazienti la possibilità di scegliere, in determinate condizioni, se sottoporsi o meno ad un accanimento terapeutico. In un paese dove non vi è una legislazione seria a riguardo, ciò che fa il dott. Mario Sabatelli è qualcosa di unico.

 

E che sicuramente scatenerà moltissime polemiche. Il sanitario ci mette la faccia in quello che crede, raccontando tutto ciò davanti alle telecamere dell’Associazione “Viva la vita Onlus”. Il dott. Sabatelli è il responsabile del centro Sla dell’ospedale romano. Ed è fermamente convinto che il destino di una persona deve essere deciso dalla stessa e non da burocrati o giudici. Spiega nel corso del video:

Trovo assurdo e violento che il destino di una persona che sta vivendo un dramma così particolare, com’è vivere con un tubo in gola, debba essere deciso da qualcuno seduto dietro a una scrivania. È violento, illogico, irrazionale, illegittimo. Per questo noi abbiamo già praticato la sospensione del trattamento, naturalmente col consenso informato, a pazienti sottoposti alla ventilazione non invasiva. E in un caso abbiamo avviato la procedura anche con un tracheotomizzato. Io non ho paura: stiamo facendo il bene dei pazienti.

Sono parole che pesano come un macigno e che dovrebbero portare chi di dovere a voler stabilire, a prescindere dalla religione e dalla politica, fin dove arriva il diritto di una persona alla sua dignità ed alla gestione delle sue cure. C’è chi la chiamerà sicuramente eutanasia, sbagliando termine: in realtà non è altro che la libertà di scelta del paziente di essere sottoposto o meno ad un trattamento invasivo inutile, in grado solo di prolungare la sua agonia. Il dott. Mario Sabatelli non ha paura delle ripercussioni: dalla sua parte ha la legge (quel poco che è stato stabilito finora, N.d.R.) l’etica ed il codice deontologico.

Il paziente, secondo il medico, deve avere sempre libertà di scelta se in grado di intendere e di volere. E sappiamo che con la Sla questa capacità non sparisce: si rimane tragicamente lucidi fino alla fine. Vi siete mai chiesti cosa vorreste per voi se foste malati e doveste scegliere se rimanere in vita artificialmente o lasciare che la natura percorra il proprio sentiero? A prescindere da tutto, va sottolineato, è ora che vengano stabiliti dei protocolli giusti e comuni.

Photo Credit | YouTube-Viva la vita Onlus