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BPCO, richiesto via libera in Europa per tiotropio + olodaterolo

E’ stata presentata, per ciò che concerne l’Europa, la domanda di registrazione di un nuovo farmaco contro la BPCO, da assumere per via inalatoria, relativo all’associazione tra tiotropio e olodaterolo in seguito ai dati ottenuti da un importante studio di fase 3.

La ricerca in questione ha potuto contare su un campione di circa 8mila pazienti sui quali è stata studiato l’effetto dell’associazione a dose fissa di tiotropio + olodaterolo in monosomministrazione giornaliera con dispositivo inalatore Respimat come terapia per ottenere la dilatazione dei bronchi al fine di migliorare la respirazione nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva. Una richiesta di commercializzazione nei confronti di 31 paesi di questa terapia sperimentale che sembra avere dato in sede di studio ottimi risultati nella gestione di questa malattia respiratoria.

Vediamo insieme nello specifico i due principi attivi che compongono questo farmaco. Il primo è il tiotropio che è attualmente medicinale di elezione per il mantenimento della BPCO a livello globale al quale si aggiunge la seconda sostanza, appositamente messa a punto per creare una soluzione più efficiente. La BPCO è una malattia polmonare in grado di limitare fortemente l’autonomia della persona, spesso costretta a sottoporsi ad ossigenoterapia. Riuscire a dare ai malati un medicinale efficace equivale a migliorare la loro qualità di vita consentendo loro di svolgere un maggiore numero di azioni senza bisogno di assistenza. Commentano i ricercatori:

L’associazione a dose fissa tiotropio + olodaterolo rappresenta un altro importante progresso messo a segno dal nostro significativo portfolio di terapie in ambito respiratorio. Crediamo che questa terapia, dopo che sarà stata approvata, darà un contributo importante per rispondere ai bisogni ad oggi insoddisfatti di milioni di pazienti a cui la BPCO impedisce di condurre una vita normale.

L’associazione tra tiotropio e olodaterolo ha mostrato di ridurre sensibilmente il riacutizzarsi della patologia e contestualmente di aver aumentato la sopravvivenza grazie all’archiviazione di miglioramenti a lungo termine.

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