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Metodo Stamina, via libera alla sperimentazione per Noemi

E’ arrivato il via libera all’utilizzo del metodo stamina per Noemi, la bimba di 18 mesi di Chieti al quale il Tribunale de L’Aquila aveva precedentemente rifiutato la possibilità di sostenere la sperimentazione con il protocollo a base di cellule staminali.

Un’ottima notizia per la bambina ed i suoi genitori che non molto tempo fa si erano appellati anche a Papa Francesco per far si che la loro piccola, affetta da atrofia muscolare spinale, potesse essere sottoposta alle cure sperimentali del metodo stamina. La cosa che più ha colpito positivamente la famiglia della bambina? Il fatto che l’ordinanza sia definitiva e che quindi le infusioni potrebbero essere pronte per la somministrazione da un momento all’altro dato che i giudici ne hanno ordinato l’esecuzione immediata. La malattia da cui è affetta Noemi è una patologia genetica che colpisce soprattutto i bambini e atrofizza in veloce progressione i muscoli, riducendo  man mano la capacità dei polmoni di espandersi e quindi di respirare.

La famiglia abruzzese era passata per ben 3 pareri negativi, prima per mano del giudice del lavoro de L’Aquila e successivamente per  due giudici del Tribunale di Chieti. Noemi è diventata uno dei simboli della lotta, soprattutto dopo che Papa Francesco si è interessata al caso. Le condizioni della piccola sono tutt’altro che ottimali e si è reso necessario un nuovo ricovero in ospedale. Se i tempi per il trattamento presso il nosocomio bresciano dovessero essere troppo lunghi i genitori di Noemi si appelleranno, continuando la loro battaglia legale, affinché come palesato in passato dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi la bambina possa essere sottoposta alle infusioni di cellule staminali del metodo stamina attraverso la legge sulle cure compassionevoli presso l’ospedale di Pescara.

Mentre si attende uno sblocco pragmatico della situazione per Noemi, 150esima in graduatoria per la sperimentazione, Davide Vannoni esprime soddisfazione per la sentenza e la polemica continua a rinfocolarsi sia politicamente che in ambito scientifico.

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