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Nuova cura per l’Aids con trapianto di staminali da cordone ombelicale, iniziati i test su pazienti

 Una nuova cura per l’Aids si sta testando, grazie alla storia di un uomo molto fortunato. Timothy Brown  per molti è una persona qualunque. Nella storia della medicina è invece un caso speciale, è l’unica persona al mondo ad essere guarita dall’Aids, a diventare sieronegativo dopo anni (dal 1995) di sieropositività. Dalla sua storia clinica sono nate molte speranze circa una possibilità di cura definitiva ed in questi giorni viene data notizia di test specifici su nuovi pazienti. Ma cosa è accaduto? Cosa ha permesso la sua guarigione e quale trattamento si sta sperimentando?

Il tutto è accaduto per caso. Brown, infatti, non solo era affetto dalla pericolosa malattia virale, ma era stato colpito anche da una leucemia mieloide, per la quale nel 2007 aveva subito un trapianto di midollo osseo con staminali. Il caso ha voluto che il donatore compatibile appartenesse a quell’1% già noto di popolazione con cellule HIV resistenti, grazie alla mutazione di un gene, più caratteristica della popolazione nord europea. E così Thimoty Brown non solo è guarito dalla leucemia, ma ha anche debellato dal suo organismo il virus dell’Hiv. Il caso clinico è stato documentato già un anno fa sulla rivista scientifica Blood: a 5 anni dal trapianto, nessuna traccia delle malattie e nessun utilizzo di farmaci antivirali. Guarigione totale.

La mutazione genetica che ha permesso ciò si chiama delta 32 e provoca dunque una naturale resistenza al virus dell’Hiv: alcuni studiosi esperti di DNA hanno suggerito che si sia sviluppata durante il Medioevo, alcuni hanno anche azzardato che sia stata frutto di una reazione all’epidemia di peste nera, altri al vaiolo! Certo è che oggi è soggetta a grande attenzione scientifica. Purtroppo come si è capito da subito, la pratica del trapianto di midollo osseo non è semplicissima: per l’intervento chirurgico, ma anche per la difficoltà di trovare un donatore caratterizzato da tale mutazione genetica e al contempo compatibile col malato di aids. Una soluzione però sembra essere stata trovata.

Secondo il dottor Lawrence Petz  direttore medico di StemCyte una banca del sangue del cordone ombelicale, con le staminali di questo tipo, tale compatibilità non è strettamente necessaria! In un’intervista alla ABC News, Petz ha spiegato che su 17.000 campioni di sangue sono stati trovati solo 102 casi di mutazione delta 32, ma sono bastati per procedere con dei test su pazienti. Il primo trapianto di sangue del cordone ombelicale su un paziente affetto da HIV  proveniente dai Paesi Bassi è stato effettuato alcune settimane fa e per la fine del mese ne è previsto un altro in Spagna. Ci vorranno poi alcuni mesi per vedere se ha funzionato, se l’Hiv sarà scomparso. La speranza ed i presupposti ci sono tutti.

Foto: Thinkstock

Fonte: Daily mail