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L’Aids ha il volto di una donna d’Africa

La conferenza mondiale sull’Aids in corso in questi giorni a Città del Messico sta portando alla luce verità non troppo nascoste sulla realtà sociale che si nasconde dietro alla diffusione del virus.
Se i farmaci contro l’Hiv non ci sono per tutti e agli stessi costi, dividendo ancora una volta il mondo in due, lo stesso è per una sorta di distinzione tra sessi che vede maggiormente colpite le donne dei paesi africani.
La percentuale è così alta, ben il 60%, da portare a dire che l’Aids è donna e precisamente una donna d’Africa.

Ad aggravare la situazione è un’altro dato preoccupante emerso nel corso dei dibattiti: sono le giovanissime di età compresa tra i 15 ed i 24 anni a rischiare maggiormente di contrarre il virus, con probabilità di più del doppio superiori agli uomini. Dal 2001 al 2007 la popolazione femminile contagiata dal virus è passata dai 14,1 milioni ai 15,5 milioni. La zona del mondo maggiormente interessata dall’epidemia è l’Africa Subsahariana.