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Valvole cardiache che crescono con il paziente

Uno straordinario successo della ricerca e dell’innovazione medica è quello riportato da tre scienziati dell’Hannover Medical School per curare i piccoli pazienti affetti da problemi cardiaci.
Si tratta di valvole cardiache che crescono con il bambino, modellandosi nel tempo ai cambiamenti fisici dello sviluppo infantile.

Ad aver sviluppato e trapiantato con successo le valvole composte da tessuti biologici  il Dr. Michael Harder, il Dr. Axel Haverich, e il Dr. Serghei Cebotari (nella foto).
La loro invenzione ha già riscosso i primi successi, dimostrando non solo di migliorare la qualità della vita nei bambini affetti da gravi malattie cardiache, ma di aumentarne altresì le probabilità di sopravvivenza.


In Europa vengono effettuati ogni anno circa 1.200 trapianti di valvole del cuore proprio sui bambini.
Le valvole cardiache meccaniche normalmente utilizzate in queste operazioni hanno lo svantaggio di necessitare di particolari trattamenti per garantire il passaggio scorrevole del sangue nonchè di essere particolarmente sensibili al rischio di infezioni.
In alternativa si usano oggi le valvole cardiache biologiche provenienti da suini o bovini ma, anche in questo caso, si tratta di dispositivi che hanno una durata limitata.
I bambini con difetti e anomalie nelle valvole cardiache pertanto devono essere sottoposti a operazioni multiple, con tutte le conseguenze fisiche e psicologiche e i rischi che questo genere di delicati interventi comportano.

Per risolvere questo genere di problemi, il professor Axel Haverich e i suoi due colleghi hanno perciò utilizzato valvole cardiache che sono “cresciute” dalle cellule stesse del bambino.
Per effettuare questa operazione, una valvola donata da un essere umano o da un animale viene rimossa di tutte le cellule, impiegando i metodi più innovativi dell’ingegneria dei tessuti.
Successivamente la valvola viene colonizzata con le cellule ottenute dal sangue del destinatario. Nel giro di poche settimane, si ottiene una valvola cardiaca quasi del tutto naturale che non comporta reazioni di rigetto nè altri inconvenienti e che cresce con il paziente dopo l’impianto.
Finora 16 bambini sono stati operati con successo impiegando questo nuovo metodo.