Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Epidemie » L’influenza suina mette a rischio i Mondiali di calcio

L’influenza suina mette a rischio i Mondiali di calcio

Non si parla più dell’influenza A H1N1 perché in Italia, come in gran parte dei Paesi sviluppati, è quasi scomparsa del tutto. Ma non è detto che il virus sia stato debellato in tutto il mondo. La possibilità che una pandemia di influenza suina colpisca i Mondiali di calcio in Sudafrica sta diventando l’incubo dei funzionari della sanità, ha spiegato il ministro della Salute Aaron Motsoaledi.

Uno dei nostri incubi più grandi è il fatto che [la coppa del Mondo] che si terrà a giugno, avverrà quando vi è la possibilità di un altro attacco di H1N1 (influenza suina).

La Coppa del Mondo si disputerà dall’11 giugno all’11 luglio, nel bel mezzo dell’inverno sudafricano, quando le temperature spesso scendono al di sotto dello zero alle altitudini più elevate e il raffreddore e l’influenza sono comuni. Oltre 400.000 spettatori stranieri sono attesi in Sud Africa, prima volta per uno Stato africano, e per questo la preoccupazione che qualcosa possa andare storto è altissima.

Il Dipartimento della Salute sta pianificando un grande piano di vaccinazione contro l’influenza suina per almeno 3 milioni di persone prima che l’inverno arrivi. Il dipartimento ha acquisito 1,3 milioni di dosi di vaccino e altre 3,5 milioni di dosi sono state donate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Come sempre, avranno la precedenza le donne in gravidanza, alcuni lavoratori come i funzionari di frontiera presso i punti di ingresso nel Paese, i più giovani e le persone che sono coinvolte nella gestione dell’evento sportivo. Il Johannesburg OR Tambo International Airport ha anche scanner termici in grado di rilevare se i passeggeri in arrivo presentino una temperatura corporea troppo alta, ed in quel caso verrebbero immediatamente isolati e controllati con i test per l’influenza suina.

In tutto il mondo, l’influenza suina ha provocato almeno 15.292 vittime da quando è stata diagnosticata per la prima volta in Messico nel 2009. Da allora ha raggiunto più di 212 Paesi, anche se l’Africa è stato il Continente meno colpito fino ad ora, con “solo” 167 morti accertati.

[Fonte: Health24]