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Influenza suina: tutto quello che c’è da sapere

Il virus sta arrivando. Debole, debolissimo, forte, fortissimo. In che modo nessuno lo sa e fare un punto preciso della situazione, che muta giorno per giorno, diventa pressoché impossibile. Per questo abbiamo deciso di fornire ai nostri lettori un piccolo codice di comportamento, con consigli basilari da seguire.

Sintomi dell’influenza H1N1: Esordio acuto e improvviso con febbre a 38° o più, accompagnata da uno o più sintomi tra: malessere generalizzato, cefalea, congestione nasale, mal di gola, tosse, sensazione di febbre, astenia.
Nei più piccoli, che spesso non sanno esprimersi, tenere d’occhio irritabilità, inappetenza, pianto e quasi sempre vomito. Nei bambini in età scolare si potrebbero avere anche congiuntivite, occhi arrossati e bronchite. In tutti questi casi se dopo le normali cure (paracetamolo, dieta soprattutto liquida) ed un iniziale miglioramento le cose tornano a peggiorare occorre rivolgersi al medico di famiglia o al pediatra. In particolare gli indizi che qualcosa non va sono: nei bambini respiro accelerato e difficoltoso, colorito cutaneo bluastro, scarsa voglia di assumere liquidi, forte sonnolenza e irritabilità;
negli adulti difficoltà di respirazione, respiro corto, dolore o senso di compressione toracica o addominale, vertigini, confusone mentale, vomito persistente.

Trasmissione: il nuovo virus si trasmette come gli altri stagionali, cioè per via aerea attraverso le gocciolino di saliva emesse nell’aria dai malati attraverso la tosse, gli starnuti, il semplice parlare o respirare. In presenza di una persona infetta, ci si può contagiare a 15-20 centimetri attraverso il respiro, ad un metro con lo starnuto a tre metri con la tosse. Ci si può anche contagiare con un bacio o bevendo dallo stesso bicchiere o bottiglia.
Il virus non passa attraverso la pelle ma approfitta delle difese più basse di occhi, bocca e naso. Infatti strofinarsi gli occhi o toccarsi bocca e naso con le mani già contaminate costituisce uno dei metodi di trasmissione più comune.

Prevenzione: oltre naturalmente alla vaccinazione, secondo i modi ed i tempi previsti, si possono e si debbono adottare una serie di norme precauzionali, non solo igieniche, molto utili per ridurre le probabilità di contagiarsi.

  1. Lavarsi le mani spesso e bene;
  2. Cercare di non indebolire il proprio fisico, restando in stato di buona salute;
  3. Dormire sufficientemente;
  4. Essere fisicamente attivi;
  5. Bere molti liquidi e mangiare cibi nutrienti;
  6. Non toccare superfici che potrebbero essere contaminate, specie in luoghi frequentati da molte persone;
  7. Evitare, per quanto possibile, folle e raduni di massa;
  8. Occhio alle pulizie, perché il virus può sopravvivere ed infettare anche dopo alcune ore (superfici porose) o dopo 1-2 giorni (superfici non porose), nonché maggiormente sulle superfici umide e poco esposte al sole.
    Per questo bisogna curare particolarmente la pulizia e disinfezione di maniglie, porte, finestre, comodini, telefono, tastiere varie, telecomandi, scrivanie, libri, bagni e cucine.

Come lavarsi bene le mani: il corrimano di una scala mobile, la maniglia di un bagno pubblico, il bancone di un bar, qualsiasi cosa o stanza di un ospedale. Le possibilità di entrare in contatto col virus sono tantissime ed è per questo che il consiglio più importante di tutti è quello di lavarsi le mani, non frettolosamente ma secondo indicazioni ben precise.

Anzitutto il lavaggio, fatto con acqua e sapone o con un detersivo a base di alcool deve comprendere anche i polsi e lo spazio fra le dita e deve durare per minimo 20 secondi. Se non si hanno a disposizione né acqua né sapone, cercate di avere sempre in tasca o in auto salviettine monouso a base di alcool o gel alcolico disinfettante. Chi propende per il gel dovrà strofinare le mani fino a quando il prodotto non si è asciugato.