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L’aterosclerosi causata da un virus?

L’aterosclerosi può anche essere d’origi­ne infettiva. Non solo: dovrà essere classifi­cata tra le patologie autoimmuni, quelle par­ticolarissime malattie in cui il sistema immu­nitario aggredisce li nostro stesso organismo. Il patogeno sott’accusa è il Cytomegalovirus, virus piuttosto diffuso e abbastanza innocuo che però diventa aggressivo negli immunode­pressì.

Ora si è scoperto che le difese immu­nitarie attivate in risposta a quest’infezione sono dirette anche contro l’endotelio, dando così inizio al processo ateroscierotico. Quella che è una vera e propria rivoluzione delle attuali conoscenze riguardanti una ma­lattia che rappresenta la prima causa di disa­bilita e di morte nel mondo occidentale è frut­to d’una scoperta “Made in Italy” pubblicata su Lancet. Spiega il professor Antonio Puc­cetti, docente di Istologia all’Università di Genova e responsabile del laboratorio di Immu­nologia Clinica Sperimentale all’istituto Gaslini, artefice del lavoro insieme al professori Roberto Corocher e Claudio Lunardi, dell’ate­neo di Verona

«Da tempo ci si chiedeva come mai ci sono persone, soprattutto giovani, che s’ammala­no di aterosclerosi senza che ci sia nessuno dei fattori dl rischio abituati della malattia, cioè fumo, ipertensione, diabete, dislipidemia ed obesità, una realtà tutta da indagare che riguarda il 30 per cento dei casi di atero­scierosi».

 

E sempre da tempo gli studiosi la­voravano alla ricerca di una possibile spiega­zione infiammatoria del fenomeno. Cruciali in tal senso gli studi del cardiologo Attillo Maseri, che per primo ha dimostrato il ruolo del­l’infiammazione nell’infarto. Ed ecco ora que­sto studio che rivela la responsabilità di un vi­rus sul processo infiammatorio. Il team di ricercatori ha confrontato 300 ammalati di ate­roscierosi e 300 sani per cercare di capire cos’altro li differenziasse oltre ai fattori di rischio noti.

Molti mesi di duro lavoro, poi la risposta scientifica in laboratorio: nei tessuti dell’85% deì soggetti malati era in corso un vero e pro­prio processo autoimmune. Spiega Puccetti:

“Gli anticorpi di­retti contro il virus sono attivati da due pro­teine virali, molto simili a quelle che ricoprono l’endotelio dei vasi san­guigne, così la reazione immunitaria finisce con l’aggredire anche le cellule che ricoprono le arterie”

La scoperta, oltre a far nuova luce sul mec­canismo dell’ateroscierosi, che cambia ora completamente volto ripresentandosi come malattia autoimmune, apre nuove prospettive per la prevenzione e la cura. Con il test rea­lizzato per svolgere questa ricerca s’indivi­dueranno le persone a rischio tra chi ha fami­liarità con la malattia o è esposto ad altri fat­tori di rischio,  dice Puccetti. Chi risulterà po­sitivo al test verrà avviato alle opportune te­rapie precoci, naturalmente accompagnate da un drastico cambiamento dello stile di vita.