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L’ ansia causa l’Alzheimer?

L’ansia causa l’Alzheimer? Secondo uno studio condotto da un gruppo di scienziati svedesi pubblicato sulla rivista di settore Alzheimer’s and Dementia essa rappresenterebbe un forte fattore di rischio, capace di aumentarne le probabilità fino al 50%.

L’ansia è un disturbo molto diffuso nella nostra società.  E difficilmente, va sottolineato, può essere considerato qualcosa di favorevole alla salute. I suoi effetti sono sperimentabili sia nel momento stesso dell’attacco sia successivamente, a causa degli strascichi fisici che può causare. Uno dei primi danni derivanti da questo disturbo è una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario. Quando le nostre difese sono più basse l’organismo è più soggetto alle infezioni virali e batteriche. Non solo: crescono esponenzialmente anche le possibilità di sviluppare depressione e diverse forme di demenza.

I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni studiando 541 coppie di gemelli dal 1984. Per ben 28 anni essi sono stati tenuti sotto osservazione e sottoposti a test psicologici ogni tre anni. Ogni volontario è stato poi sottoposto ad uno screening per valutare se nel corso del follow up fosse apparsa una forma di demenza. E’ proprio nei casi riscontrati che è stato possibile verificare come negli esami e nelle indagini eseguite il gemello malato risultasse come “ansioso” per sua stessa ammissione.

L’Alzheimer, va ricordato, è una patologia che porta alla perdita delle funzioni cognitive: partendo dalla memoria fino ad arrivare al linguaggio ed all’orientamento. Ponendo l’ansia al centro dello studio è stato possibile analizzare il ruolo del cortisolo. L’ormone dello stress sarebbe il ponte tra il disturbo psicologico e la malattia neurologica a causa di un aumento della sua secrezione. Il legame ovviamente dovrà essere approfondito prima di ipotizzare un collegamento “causa-effetto”.  Quello che appare evidente dallo studio scandinavo è il fatto che potrebbe avere un ruolo, tra i fattori di rischio, maggiore di quello che si pensava finora.

E’ evidente che mantenere a freno l’ansia, date le possibili conseguenze, sia non solo consigliabile ma necessario.

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