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E’ nei lemuri la speranza per sconfiggere l’Aids

Può un mammifero tanto piccolo, e neppure troppo fotogenico visti i suoi enormi occhioni gialli, diventare di punto in bianco il primate più famoso al Mondo, naturalmente Uomo escluso? Certo che può, specie se questo porta il simpatico nome di Lemure.

Merito dell’imminente uscita del film d’animazione “Madagascar 2”, che annovera tra i protagonisti anche una numerosa (e “caciarona”) colonia di questi animaletti? Solo in parte, perché ad oggi il lemure sembra poter godere di una nuova – ed inattesa – notorietà grazie a quanto è stato scoperto sul suo conto da un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine in California.

Secondo le pubblicazioni prodotte dai suddetti studiosi per la rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, infatti, il DNA di alcune famiglie di questa specie le renderebbe immuni dall’AIDS. Lo studio ha scoperto che i lemuri furono infettati da Lentivirus – una famiglia di virus che annovera sottotipi che possono portare l’Hiv – diversi milioni di anni or sono (pare addirittura 85!); proprio questa infezione primordiale avrebbe consentito ai lemuri di sviluppare un adattamento genetico necessario a sopravvivere all’epidemia.

Si spiega forse così anche lo strano areale di diffusione del genere Lemur, limitato all’isola africana del Madagascar. In particolare, hanno spiegato gli autori della ricerca Robert Shafer e Rob Gifford “alcuni geni codificano per la produzione di alcune proteine del sistema immunitario che rallentino o addirittura blocchino la riproduzione dei virus”.

Il passo successivo per questi studi dovrà ora diventare la comprensione dell’evoluzione delle difese immunitarie dei lemuri contro i Lentivirus, in modo da poter poi cercare di approntare una serie di trattamenti (come potrebbero essere dei vaccini) per l’Uomo, approfittando dell’affinità genetica con questo primate. Che, da oggi, ci risulterà sicuramente ancor più simpatico