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Paracetamolo, abuso causa infarto ed ictus?

L’abuso di paracetamolo può favorire allo sviluppo di problemi cardiologici che possono portare ad ictus ed infarto. Lo sostiene una ricerca condotta da un gruppo di esperti inglesi recentemente pubblicata sulla rivista Annals of the Rheumatic Diseases. Questo non significa però dover avere paura di questo farmaco.

Su questo gli scienziati che si sono occupati dello studio, di stanza presso il Leeds Institute for Rheumatic and Musculoskeletal Medicine sono fermi: la parola chiave è “abuso”. Il paracetamolo è conosciuto per essere non solo un antipiretico da banco dei più diffusi, ma anche un antidolorifico tra i più sicuri presenti in commercio. Anche più dell’aspirina che può causare ulcere e dell’ibuprofene, anche esso sotto osservazione perché fattore di rischio, secondo ricerche pregresse, di eventi cardiovascolari avversi.

Nel corso dello studio revisionale condotto dagli esperti di Leeds è emerso che il paracetamolo, in quanto ad effetti collaterali, se assunto in maniera continua e sregolata può rappresentare un problema sia per il cuore che per lo stomaco, causando al pari dei suoi “colleghi”, ulcere e infarti. Per giungere a questi risultati gli scienziati hanno studiato otto diverse ricerche per un totale di 666mila pazienti campionati che, per un periodo molto lungo (alcuni fino a 14 anni, N.d.R.), hanno consumato o meno paracetamolo per dolori cronici come quello dell’artrite.

E’ ovvio che ulteriori ricerche saranno necessarie per comprendere bene il reale effetto del farmaco sull’organismo in tal senso, ma secondo i ricercatori questo medicinale inibirebbe l’azione dell’enzima COX-2. Philip Conaghan, coordinatore dello studio, ha messo in chiaro che generalmente i rischi per chi assume il farmaco sono bassi, ma che non si può ignorare come un abuso dello stesso sul lungo periodo possa essere problematico per la salute.

Se avete bisogno di un antipiretico o di un antidolorifico e non siete allergici al paracetamolo, continuate ad assumerlo senza problemi ma con giudizio.

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