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Una proteina per controllare i dolori a seguito di una lesione alla spina dorsale

Per controllare il dolore dovuto a lesioni della spina dorsale, si rivela promettente l’impiego della fibronectina, una proteina in grado di influenzare la crescita cellulare, con poteri analgesici, e la cui efficacia potrebbe durare anche fino a 8 mesi dalla somministrazione. A sostenerlo, è una ricerca condotta da un team di studiosi della Cleveland Clinic, nell’Ohio.

La fibronectina è una proteina che si trova nell’organismo e in particolar modo nei tessuti connettivi e ha la funzione di coadiuvare lo sviluppo e la comunicazione delle cellule nella fase di sviluppo, quindi anche di quelle cerebrali e del midollo spinale.

Il gruppo di ricercatori, infatti, ha condotto degli esperimenti su modelli animali e ha dimostrato come una sola iniezione di questa sostanza, eseguita direttamente nel midollo spinale degli animali da laboratorio, fosse in grado di attivare vie di trasmissione dolorifica di tipo inibitorio, con conseguente effetto analgesico.

Come ha spiegato Ching-Lin Yi, ricercatore presso il Dipartimento di Neuroscienze della Cleveland Clinic Lerner Research Institute:

Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dall’iniezione di fibronectina. Forse questa ricerca può rappresentare un segnale di cambiamento nella gestione del dolore dopo una lesione del midollo spinale.

Era già noto come le lesioni midollari, aumentando la permeabilità della barriera ematologica, fossero in grado di provocare una sindrome dolorosa di tipo cronico, imputabile alle sostanze che normalmente vengono rilasciate nel processo infiammatorio. La sofferenza dovuta alla sintomatologia dolorosa rappresenta un ulteriore problema nelle lesioni al midollo, che già da sole rendono il paziente incapace di muoversi.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul “Journal of Neurotrauma”, e nonostante non siano in grado di spiegare appieno il ruolo della fibronectina nel ridurre il dolore, sono state avanzate alcune ipotesi a riguardo, una di queste è che la proteina riesca a conservare l’integrità della barriera emato-spinale del midollo impedendo alle sostanze rilasciate nel processo infiammatorio di venire a contatto con le fibre nervose.

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