Home » MEDICINA TRADIZIONALE » Ricerca e Sperimentazione » Sla, dieta ipercalorica può rallentare la malattia?

Sla, dieta ipercalorica può rallentare la malattia?

Può una dieta ad alto contenuto di carboidrati, caratterizzata quindi da un alto apporto calorico essere un mezzo per contrastare la sclerosi laterale amiotrofica? Non ci mettiamo la mano sul fuoco, pensando anche ad altri problemi che ne potrebbero scaturire, ma lo suggerisce uno studio condotto dai ricercatori del Massachusetts General Hospital.

La ricerca pubblicata sulla rivista di settore “The Lancet” sostiene che alimentare l’organismo con una dieta caratterizzata da un gran numero di calorie potrebbe aiutare a rallentare la progressione della sclerosi laterale amiotrofica nei malati. Le considerazioni scaturiscono dai dati preliminari raccolti dagli scienziati statunitensi nel corso del loro studio. Una strategia relativamente semplice da seguire per contrastare dei peggioramenti inevitabili? Secondo i ricercatori potrebbe essere un metodo semplice per allungarne la sopravvivenza .

Quando parliamo di alimentazione ipercalorica non parliamo di consumo naturale di cibi ma di alimentazione via sondino.I pazienti ai quali era stata somministrata una soluzione con una maggiore quantità di carboidrati hanno vissuto più a lungo e con meno “eventi avversi” rispetto a coloro che venivano sostenuti con una formula di alimentazione standard equilibrata nel numero di calorie. Commentano i ricercatori:

Siamo particolarmente entusiasti perché questi risultati forniscono la prima prova preliminare del fatto che un intervento dietetico riesca a migliorare l’aspettativa di vita nei pazienti con Sla. Una strategia che non è mai stata testata prima e che potrebbe fornire una nuova, efficace e poco costosa terapia per questa devastante malattia.

La sclerosi laterale amiotrofica, conosciuta anche come morbo di Lou Gehrig è una malattia degenerativa del sistema nervoso che porta alla progressiva paralisi totale del corpo a causa della morte dei neuroni motori. Al momento non vi è nessuna cura disponibile. Riuscire a trovate mezzi o medicinali per rallentare la malattia potrebbe dare speranze a coloro che ne vengono colpiti. Per tale motivo la ricerca viene considerata importante dagli scienziati. Ogni piccolo passo in avanti nella ricerca può rivelarsi utile.

Fonte | The Lancet

Photo Credit | Thinkstock