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Tubercolosi multiresistente, uno studio italiano svela perché si sta diffondendo in Europa

La diffusione della tubercolosi multiresistente in Europa sarebbe da attribuire agli stessi centri che se occupano, ma che non hanno seguito in modo corretto le linee guida internazionali per la gestione di questa malattia riemergente. Uno studio italiano pubblicato di recente sul “European Respiratory Journal” e che porta la firma dell’IRCCS Fondazione Maugeri, Centro Collaborativo OMS di Tradate, ha individuato i 4 errori che hanno favorito la progressiva diffusione della Tbc.

I motivi alla base della diffusione sono: la mancata prescrizione dei 4 farmaci attivi contro la Tbc; dosaggi sbagliati, gestione non adeguata di oltre il 34% dei pazienti con Tbc affetti anche da Hiv, dimissioni senza un report finale sul quadro clinico per il 32% dei pazienti.

15 dei 27 Paesi colpiti da tubercolosi resistente appartengono all’Ue o all’Area economica europea. Come riferisce l’Oms, con una prevalenza di 440 mila casi, la tubercolosi resistente causa 150 mila morti l’anno, si stimano inoltre 50 mila casi di Tbc multi resistente.

Lo studio è stato condotto attraverso un questionario formulato dai massimi esperti internazionali di Tbc, che ha permesso di analizzare i dati relativi a 200 casi di tubercolosi provenienti da 5 centri di riferimento nazionale di altrettanti Paesi europei, caratterizzati da diversi livelli di incidenza di Tbc e Tbc multiresistente o Mdr-Tb, alta, intermedia, bassa. L’obiettivo era valutare l’adeguatezza della gestione dei casi di Tbc in Europa rispetto alle Linee guida internazionali.

In questo modo sono emersi una serie di errori e discrepanze nella prevenzione, diagnosi e cura dei casi di Tcb nei centri europei rispetto a quanto raccomandato a livello internazionale.

Come ha spiegato il Prof. Giovanni Battista Migliori, coordinatore dello studio e responsabile del Centro Collaborativo OMS, Servizio di Epidemiologia Clinica delle Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Istituto Scientifico di Tradate dell’IRCCS Fondazione Maugeri:

Ogni errore nel trattamento di un caso di Tbc può potenzialmente generare un nuovo caso di Tbc resistente. Lo studio ha individuato le aree in cui è necessario un intervento, sia sul piano del trattamento dei singoli casi sia delle politiche di salute pubblica. Sono inoltre necessarie maggiore consapevolezza e informazione; su questo punto, un aiuto concreto agli operatori della Sanità arriverà dalla prossima pubblicazione delle “Linee Guida Europee per la Cura della Tbc”: un documento che identifica gli standard specifici per la diagnosi, la cura, la prevenzione e il controllo delle diverse forme di Tbc in Europa, così da uniformare a livello internazionale le tecniche diagnostiche e i parametri di lettura dei dati rilevati per una migliore collaborazione scientifica.

Via|European Respiratory Journal; Photo Credit|ThinkStock