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Virus Zika, FDA autorizza test umano vaccino

Il primo vaccino messo a punto contro il virus Zika potrà essere testato sugli umani nel corso di un trial specifico. Lo ha deciso la Food and Drug Administration. Gli esami inizieranno molto presto: lo conferma l’azienda farmaceutica che ha messo a punto la formulazione, la Inovio Pharmaceuticals.

Il vaccino è stato ottenuto in collaborazione con un’altra casa di ricerca, la GeneOne Life Science di Seoul in Sud Corea. Non si tratta della prima collaborazione fruttuosa tra i due enti: anche il vaccino contro l’ebola ed la Mers sono stati messi a punto dai suddetti e sono attualmente utilizzati in un trial. Il vaccino contro il virus Zika è stato chiamato GLS-5700 e verrà testato inizialmente su 40 volontari sani entro le prossime settimane. Su modello animale la formulazione creata ha mostrato di essere in grado di causare una forte risposta degli anticorpi: fattore questo che fa ben sperare gli scienziati sulla sua validità per gli umani.

Questo primo test servirà a verificare che la vaccinazione sia ben tollerata dal corpo umano, in modo tale da poter portare avanti la sperimentazione per ottenere una formulazione utilizzabile clinicamente il più presto possibile. Se tutto andrà bene in questa prima fase, il vaccino verrà poi provato sulle persone affette da virus Zika ed in seguito utilizzato su un numero ampio di volontari per eliminare ogni dubbio sulla sua efficacia e sicurezza.

Nel frattempo anche altri istituti stanno mettendo a punto delle formulazioni contro il virus Zika: tra di loro figura anche il National Institute for Allergy and Infectious Disease statunitense, il quale dovrebbe anch’esso ottenere presto il via libera per la sperimentazione umana del proprio vaccino. Sono diversi i casi di infezione riscontrati in America del Nord e almeno un caso di microcefalia collegata al virus è stato riconosciuto ufficialmente. Il virus Zika per molto tempo è stato considerato raro e privo di conseguenze: con la sua svolta endemica nel 2015 la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità è stata costretta a rivedere le sue precedenti valutazioni ed a spingere per la ricerca di una soluzione.

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